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Tornano alla luce altri reperti dell'antico borgo di San Genesio

San Miniato, la campagna di scavo è condotta da Federico Cantini dell'Università di Pisa

Scavi a San Miniato

San Miniato, 7 settembre 2016 -  Le terre di San Miniato non finscono di stupire. Edifici di età basso medievale, una vasta necropoli che risale all’epoca in cui bizantini e longobardi combattevano per il possesso della Penisola e poi ceramiche, monete d’argento e una piccola rarità, parte di un raffinato stampo per produrre anelli in oro o bronzo. Sono alcuni dei ritrovamenti emersi durante l’ultima campagna di scavo a San Genesio, borgo medievale in provincia di Pisa che un tempo si trovava lungo la via Francigena e che fu distrutto dai samminiatesi nel 1248. La campagna ha coinvolto il Comune di San Miniato e l’Università di Pisa, con il professore Federico Cantini che ha diretto gli scavi condotti da un gruppo di dottori di ricerca e studenti dei corsi di laurea in scienze dei beni culturali e archeologia. I dati raccolti permetteranno di ricostruire l’impianto urbanistico del borgo di San Genesio a cavallo tra XII e XIII secolo, quando doveva apparire come una serie di grandi edifici affacciati sulla «strada pisana», che attraversava il Valdarno unendo Pisa a Firenze.

«Questa stessa strada in prossimità della pieve di San Genesio - ha spiegato Cantini - riportata alla luce negli anni precedenti, si allargava sino a diventare una vera e propria piazza, fatta di ghiaia, dove confluiva anche la via Francigena: uno spazio pubblico da cui passarono, tra il X e il XIII secolo, imperatori, vescovi e i rappresentanti delle città e delle grandi famiglie signorili della Toscana, che scelsero proprio il borgo di San Genesio come sede di importanti diete e concili». In prossimità dell’edificio religioso è emersa poi un’area cimiteriale basso medievale con decine di sepolture in una zona già utilizzata con funzione funeraria nella seconda metà del VI secolo.