GABRIELE NUTI
Cronaca

Rom da Ponsacco a Santa Croce. Giannoni: "Non una famiglia in più"

"Ho già parlato con il prefetto. Non accetteremo che il problema del Palazzo rosa venga trasferito da noi"

"Ho già parlato con il prefetto. Non accetteremo che il problema del Palazzo rosa venga trasferito da noi"

"Ho già parlato con il prefetto. Non accetteremo che il problema del Palazzo rosa venga trasferito da noi"

di Gabriele Nuti

Società della salute diversa. Come diversa è la Asl. Santa Croce e Ponsacco sono accomunati solo dalla provincia e dallo stesso colore del governo locale, il centrodestra. Una famiglia sgomberata dal ponsacchino Palazzo rosa (da anni focolaio di problemi e illegalità a causa della presenza di nuclei provenienti dai campi rom di Pisa e Cascina) arriva a Santa Croce grazie a un contributo di 7.500 euro che il Comune di Ponsacco ha elargito a una società immobiliare di San Miniato che a Santa Croce ha anche altre case. Il sindaco Roberto Giannoni ha paura che il problema venga trasferito da Ponsacco a Santa Croce. Dell’arrivo della famiglia il sindaco di Giannoni è venuto a conoscenza solo in maniera informale. Nessuna interlocuzione tra Comuni e neppure dalla coalizione politica che è la stessa.

"Vista la delicatezza dalla questione avrei preferito essere informato dalle autorità competenti – parla chiaro Giannoni – Per questo ho avuto un’interlocuzione con il prefetto di Pisa Maria Luisa D’Alessandro, che incontrerò a breve, per affrontare tutte le questioni legate a questo trasferimento e all’eventuale inserimento di queste persone nella nostra realtà. Da parte del prefetto ho trovato un atteggiamento ragionevole e teso a gestire il problema in modo serio. Detto questo, però, non posso certo oppormi all’arrivo di questa famiglia a Santa Croce. Non spetta a me e non voglio farlo e faremo di tutto per permettere a queste persone di integrasi nella nostra realtà, rispettando le leggi dello Stato e le abitudini dei santacrocesi. Comunque per Santa Croce questo trasferimento è una questione impegnativa. La solidarietà e la responsabilità verso tutti, verso anche i ponsacchini non può venire meno, ma allo stesso tempo dico anche che noi non potremo andare oltre l’accoglienza di questa famiglia".

"Dico questo, perché sappiano che il trasferimento è stato organizzato contattando una società immobiliare che a Santa Croce possiede varie case e voglio essere chiaro fin da ora, non accetteremo che arrivino altre famiglie dal condominio Bellavista di Ponsacco perché questo significherebbe trasferire il problema a Santa Croce, su questo saremo irremovibili e non accoglieremo una seconda famiglia – dice ancora il sindaco di Santa Croce – Con il prefetto abbiamo convenuto che sarebbe servita più attenzione, sopratutto sarebbe stato utile un percorso istituzionale più strutturato, prima di dare il via a questa operazione di trasferimento. Abbiamo anche convenuto che non si fanno questi spostamenti di persone, parlando con le società immobiliari, magari di proprietà di imprenditori che non vivono a Santa Croce e che hanno come unico obbiettivo la remunerazione generata dai propri immobili".

"In una situazione così delicata – conclude Roberto Giannoni – è chiaro che tra i soldi dei servizi sociosanitari della Valdera e quelli stanziati dalla Regione per risolvere il problema di via Rospicciano, intervengono interessi rilevanti dal punti di vista economico, fermo restando che si parla sempre di soldi della collettività e questi interessi economici non possono andare a discapito dei cittadini di Santa Croce".