Renato Sani e la dura prigionia Il ricordo del dolore e la memoria

Arco di Castruccio. Sala gremita in Comune. per l’iniziativa sostenuta. dalla Fondazione Crsm

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La prima iniziativa del 2023 dell’Arco di Castruccio è stata dedicata al Giorno della Memoria, ed ha registrato il tutto esauroto. Una serata toccante e carica di significati in Comune a Montopoli. Andrea Mancini de "La conchiglia di Santiago" ha colloquiato coi familiari di Renato Sani che nel 2006 aveva scritto un diario sulla sua prigionia, dal titolo "Cronaca di un uomo normale. Diario di prigionia 1943 – 1945". Renato era cattolico e ha fatto il falegname tutta la vita, ha suonato fino all’età di 92 anni l’organo nella pievania e cantava nella corale Balducci. Il libro è un racconto dedicato ai suoi amici di sventura, ricco di interviste che spiegano l’inferno dei campi. L’evento è stato possibile grazie al contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato e di altri sponsor. A introdurre è stata la professoressa Laura Baldini, presidente del Centro Tardo Medioevo dopo i saluti dell’assessore Alessandro Varallo, del coordinatore dell’Arco Marzio Gabbanini e del presidente della Fondazione Antonio Guicciardini Salini, tutti concordi nel ribadire l’importanza di iniziative di questo tipo. Baldini ha ricordato il dramma degli internati militari italiani. Tra questi c’era appunto Sani, che si rifiutò aderire alla Rsi e rimase internato. Toccante l’intervento del nipote di Sani, Fabrizio Chiesi, che ha sottolineato come il libro del nonno dimostri che la guerra non fa vincitori né vinti: provoca solo sofferenza.