
Un teschio (foto archivio)
Volterra (Pisa), 30 giugno 2014 - POTREBBE nascondersi la mano del genio di Leonardo Da Vinci dietro ad un piccolo teschio realizzato, a quanto pare, in alabastro volterrano, ritrovato ed acquistato in un negozio di antiquariato tedesco per 400 dollari nel 1987. O almeno, dopo 24 anni di studi e ricerche, scattate nel 1990, ora gli storici ne sono più che convinti.
La notizia è rimbalzata negli scorsi giorni fra le pagine web di un sito tedesco: il nastro si riavvolge alla fine degli anni’80, quando la riproduzione fedele di un teschio fu acquistato da una coppia. Lei, medico, restò affascinata dalle caratteristiche di quel cranio così magnificamente riprodotto, che diventò parte dell’arredamento del suo ambulatorio.
A notarlo, fu poi il direttore di un museo di anatomia di Parigi che, grazie al suo intuito, intravide in quel manufatto qualcosa di più di un banale pezzo d’arte da arredamento: una riproduzione in scala 1 a 3 su cui oggi, un pool di studiosi, a distanza di anni e dopo una lunga ricerca, ha riscontrato indizi e forti similitudini fra lo stesso modellino ed i disegni anatomici realizzati da Leonardo nelle sue carte datate 1498, arrivando ad attribuirne la paternità allo stesso maestro.
IL MATERIALE: il teschio, originariamente, sembrava scolpito nel marmo. Ma, dopo attenti esami e la prova ai raggi X, è stato confermata la realizzazione grazie a materiali provenienti da una cava alabastrina nel Volterrano. La spettroscopia fluorescente a raggi X ha infatti chiuso il cerchio, trovando iridio nel manufatto, ed indicato che nella miscela di alabastro era stata utilizzata anche la sabbia di fiume.
Mistero risolto? Il genio del Rinascimento, artista, scienziato e pittore, in base ai risultati eseguiti sul manufatto, avrebbe conosciuto bene Volterra e la sua pietra-simbolo, tanto da sceglierla per portare avanti i suoi numerosi studi anatomici e sul corpo umano.