REDAZIONE PONTEDERA

Piazza Duomo, il percorso: "Servirà circa un milione"

Il sindaco Giglioli fa il punto sull’opera: "Andremo ad un conferenza di servizi". Il progetto è arrivato in dono dalla Fondazione Crsm e Credit Agricole Italia.

Piazza del duomo (foto d’archivio)

Piazza del duomo (foto d’archivio)

La giunta l’ha adottato. Anzi, l’ha recepito in quanto si è trattato di un dono. "Nelle prossime settimane inizierà l’iter per arrivare alla conferenza dei servizi, passaggio strategico per avviare il percorso verso il finanziamento", dice il sindaco Simone Giglioli. Stiamo parlando di piazza Duomo. E del progetto che arrivato in dono alla città da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, oggi guidata dal presidente Giovanni Urti, e Credit Agricole Italia che ha al timone della direzione regionale Massimo Cerbai. Fondazione e banca si sono sedute due anni fa al tavolo con le proprietà della piazza (Comune, Curia e Capitolo della Cattedrale), si sono messe a disposizione impegnandosi, in caso di accordo, a sostenere i costi del progetto affidato al professor Luigi Latini e agli architetti Adriano Marangon e Michela De Poli. L’accordo fu raggiunto. I tecnici hanno lavorato e il progetto è arrivato. "Noi abbiamo iniziato a fare i passi necessari – spiega Giglioli – con i primi atti legati al passaggio in giunta". "Dopo la conferenza dei servizi procederemo con l’iter per il finanziamento – aggiunge il primo cittadino –. Si tratterà di un’opera rilevante, si parla di quasi un milione di euro".

Ma per quanto riguarda i fondi c’è un promessa importante che il presidente della Regione Eugenio Giani fece ’ alla presentazione del lavoro dei professionisti: "La Regione c’è, e farà la sua parte". I tempi? "Non saranno velocissimi – aggiunge il primo cittadino –. I fondi ritengo che riusciremo ad averli nel 2025, sarà comunque quello il passaggio fondamentale". Per mettere finalmente mano alla piazza fra la fine del prossimo anno e il 2026. Per San Miniato sarà un momento storico, perché ritroverà la sua terrazza più bella, quella monumentale, dominata dal trittico Cattedrale-Vescovado- Torre di Matilde. E vigilata dall’alto dalla Rocca federiciana che anche Dante rammenta nella commedia per evocare il medioevo grandioso e sanguigno. Un luogo che sarà oggetto di un’operazione finalizzata a restituirne l’identità, oggi confusa dagli interventi disarmonici di cui è stata oggetto nel tempo. Avrà un cuore pavimentato in pietra grigia, armonizzato con nuovo verde e adeguatamente inserito – eliminando i contrasti stridenti che la caratterizzano oggi – nei camminamenti attorno ai monumenti.

Carlo Baroni