di Luca Bongianni
Cronaca

"Aiutare tutti gli operai, non solo quelli sui tetti"

Piaggio, i sindacati Fim, Fiom e Uilm accusano l’Usb: "Strumentalizzano la battaglia. Ci sono altre vittime di questo decreto"

Da sin., Claudio Garzotto (Fim-Cisl), Marco Camparini (Fiom-Cgil) e Samuele Nacci (Uil)

Pontedera, 10 marzo 2020 - Da un mese una trentina di lavoratori precari, in maggioranza donne, protestano sul tetto del palazzo blu di Pontedera per cercare di ottenere l’assunzione in Piaggio. Sostenute dal sindacato Usb, le lavoratrici sono riuscite ad avere un incontro al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Da Roma è stato richiesto ai sindacati Fim, Fiom e Uilm di trovare una soluzione che preveda una deroga al Decreto Dignità. Ma su questo i tre sindacati hanno voluto fare chiarezza. "Vorrebbero che fossimo noi a prevedere una deroga ad una legge sbagliata che hanno fatto loro – dicono – sarebbe molto più semplice che cambiassero la legge, una volta per tutte". Origine di tutti i mali per Fim, Fiom e Uilm sarebbero infatti gli effetti di quel Decreto Dignità che seppur nato per arginare il fenomeno della precarietà avrebbe invece prodotto effetti esattamente contrari. "Nel Decreto Dignità non è vero che si obbligano le aziende ad assumere dopo un anno di contratti a termine – spiega Marco Camparini della Fiom Cgil – per il semplice fatto che si dà la possibilità alle aziende stesse di sostituire i lavoratori come e quando vogliono".

Sul caso di Pontedera, accusano l’Usb di aver strumentalizzato una vicenda che riguarda centinaia di lavoratori. "Vittima degli effetti di questo Decreto non sono purtroppo solo le lavoratrici che stanno protestando sul tetto, che ci rendiamo disponibili ad ascoltare, ma ce ne sono molti altri – ha detto Claudio Garzotto della Fim-Cisl – noi siamo sul pezzo per cercare di trovare una soluzione mentre il sindacato Usb, che non ha mai raggiunto un accordo ed è rappresentato da lavoratori e lavoratrici che sono diventati full-time grazie ai nostri accordi raggiunti negli anni precedenti, Usb ha interesse solo ad alzare la voce e non a trovare soluzioni". "La consigliera regionale del M5S Irene Galletti, che ha portato le lavoratrici a Roma, dovrebbe essere la prima a prendersi la responsabilità di voler cambiare questo Decreto, voluto e realizzato così com’è proprio dal suo partito – le parole di Samuele Nacci della Uilm –. Noi stiamo dalla parte di tutti i lavoratori e se risolveremo questa questione lo faremo per tutti quegli operai che si sono ritrovati a stare a casa, non solo per chi ha deciso di salire sul palazzo a protestare. Infine faccio un appello alle forze politiche per incontrarci e trovare quanto prima una soluzione". E quindi la preoccupazione su quelli che potrebbero essere i nuovi scenari in seguito all’emergenza Coronavirus.

«Siamo molto preoccupati – ha continuato Camparini – tutti i lavoratori che usciranno nei prossimi giorni dalle aziende per effetto di questo disastro produttivo legato al virus non potranno più rientrare nelle aziende stesse se non con un contratto a tempo indeterminato e quindi le aziende, anziché richiamare gli stessi lavoratori, li sostituiranno in blocco con altri nuovi, ecco l’urgenza a cambiare questa legge". © RIPRODUZIONE RISERVATA