l numeri confermano le difficoltà già emerse anche nellanalisti di Unic- Concerie Italiane e delle associazioni dei conciatori del distretto. Il sistema moda si conferma come il comparto più rilevante in termini di esportazioni – rileva il Monitor dei Distretti della Toscana realizzato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, nei primi nove mesi del 2020 – ma anche quello che ha maggiormente sofferto degli effetti della crisi in corso perché più impattato dalle misure di contenimento che hanno imposto la chiusura delle realtà produttive nei mesi primaverili, la limitazione agli spostamenti e la contrazione dei flussi turistici, insieme alle restrizioni ancora presenti nella componente a valle della distribuzione. Tuttavia, i distretti del sistema moda, dopo un primo semestre particolarmente penalizzante (-38,8%), hanno contenuto il calo del terzo trimestre al -15,2%. Questo in una valutazione complessiva. Tra i distretti della pelletteria mostra ancora segnali di maggior difficoltà la Concia e calzature di Santa Croce sull’Arno con un calo nel terzo trimestre del -30%. Un dato che ha più origini: i consumi risentono della chiusura dei canali distributivi che non possono essere sostituiti facilmente con l’online e dell’annullamento delle cerimonie, che rappresentano un driver importante per questo settore; le grandi firme che – sotto il peso del Covid – hanno scelto una posizione "attendista" relativamente al proseguo dell’emergenza sanitaria ed ai suoi riflessi sui mercati.
Tuttavia i risultati emersi nei mesi estivi – rilevati al monitor dei distretti – in termini di esportazioni "testimoniano la buona capacità di reazione del tessuto produttivo distrettuale toscano; le stime sul 2020 restano comunque di un calo delle esportazioni distrettuali, penalizzate inoltre dalla recrudescenza della pandemia nei mesi autunnali. Nel corso del 2021 -– questo un elemento importante emerso –: l’export distrettuale potrà tornare a competere e riprendere un
percorso di crescita sostenuto da buone prospettive della domanda internazionale. Le attese di miglioramento sono concentrate soprattutto nella seconda parte dell’anno, quando una diffusione sufficientemente a pia dei vaccini potrà portare a una “normalizzazione” dei comportamenti di consumatori e imprese e quando si dovrebbero mostrare gli effetti del Recovery Plan europeo sugli investimenti.
C. B.