REDAZIONE PONTEDERA

Operazione principessa. Assolti i fratelli Martini

Il Marylin, locale di Castelfranco, rimase incagliato nell’inchiesta dei carabinieri. I gestori si sono battuti in un lungo processo per dimostrare la loro innocenza.

Operazione principessa. Assolti i fratelli Martini

L’inchiesta era partita dalla denuncia di una mamma nel 2015, insospettita dal fatto che la figlia aveva soldi che lei non poteva averle dato; poi una sera la seguì e vide che saliva su un furgone. Informò i carabinieri di Pontedera. Scattarono le indagini, la vita della ragazzina fu messa sotto la lente e venne ricostruito il "giro" in cui era entrata. E nei guai finirono tutti i i gestori dei locali dove la ragazza intratteneva, o aveva intrattenuto, i clienti. Fu l’operazione che i militari dell’Arma denominarono "Principessa". Nella quale rimasero incagliati anche un locale di Castelfranco – il Marylin – ed i suoi gestori. Per loro il processo di primo grado è finito ieri in tribunale a Pisa, mentre tutti gli altri soggetti che erano finiti dentro questa indagine – e che hanno effettuato riti alternativi – hanno visto le loro posizioni già definite per Cassazione.

Stefano e Paolo Martini, di 58 e 52 anni, invece, hanno scelto il rito ordinario, per difendersi al dibattimento e dimostrate la loro innocenza: al termine di un lungo processo sono stati assolti perché il fatto non sussiste. Il pubblico ministero dell’inchiesta per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione minorile, si apprende, aveva chiesto la condanna per entrambi a 4 anni di reclusione. I Martini, con i rispettivi legali (gli avvocati Simona Vaselli e Paolo Peretoli), si sono battuti con determinazione per provare la loro innocenza dentro questa storia che suscitò grande clamore quanto scattò il blitz.

Il processo ha visto sfilare vari testimoni. Anche una ragazza, che all’epoca dei fatti lavorò nel locale di Castelfranco e che descrisse così quello che accadeva: "Una semplice compagnia". Una sorta di accompagnamento alla bevuta e nulla più, l’impegno delle ragazze. "Neanche una carezza". Inoltre la giovane protagonista di questa vicenda – ora da diversi anni maggiorenne – al Marylin aveva solo mosso i primi passi come intrattenitrice. Fu poi quando passò ad un altro locale del Pisano – secondo l’accusa – ad essere gestita a tutti gli effetti come squillo di lusso. Nel locale di Castelfranco – era emerso – non c’erano stati episodi di prostituzione. La stessa ragazza aveva detto che in quel locale ci aveva lavorato solo tre settimane e che le fu detto di “fare la consumazione con i clienti”. Tre settimane che però – una volta entrate dentro l’inchiesta – finirono sotto la lente prima delle indagini e poi del processo. Inoltre il locale – anche questo era emerso in aula – fino a questa vicenda non aveva mai subito contestazioni di irregolarità alcuna.

Carlo Baroni