SARA PETROGNANI
Cronaca

Il nostro ‘oro’ più forte di tutto: "Siccità e maltempo? Olio ok"

Inchiesta fra i produttori. Il 9 ottobre prime frangiture

Fra meno di un mese inizierà la prima frangitura. L’olio è prodotto essenziale per la nostra economia

Buti (Pisa), 18 settembre 2017 - A pochi giorni dalle prima frangiture è tempo di fare un bilancio sulla situazione degli oliveti e del loro prezioso frutto. L’estate appena passata si attesta senz’altro fra le più calde degli ultimi anni: le temperature elevate e la pressoché totale assenza di pioggia hanno causato una forte siccità, che ha messo a dura prova il settore agricolo. Ma quali danni ha causato agli olivi butesi? «Non possiamo ancora prevedere con precisione quanta sarà la quantità di olio che riusciremo a produrre – rispondono dall’Oleificio sociale di Buti – c’è da dire però che le temperature elevate hanno scongiurato l’attacco della mosca. Purtroppo, per effetto della siccità, il prodotto non è molto copioso: la scarsità di pioggia ha provocato la cascola, la caduta di molte olive a terra, poiché la pianta non riusciva a mantenerle. La quantità di produzione si dovrebbe attestare quindi ad un livello minore rispetto allo scorso anno. La qualità del prodotto però è elevata».

«Il maltempo di questi giorni porterà inoltre all’ingrossamento delle olive: a quel punto il prodotto risulterà più aggredibile dalla mosca, ma i rischi sono davvero minimi perché i tempi sono ristretti. Il 9 ottobre inizieranno infatti le frangiture, che andranno avanti tutto il mese». Le popolazioni di mosca delle olive sono di bassa entità e la loro attività riproduttiva continua ad essere scarsa.

«La nostra opinione - dicono dall’Oleificio Polidori Mario – è che la siccità non sia stata un dramma per gli olivi di Buti: i nostri olivi sono piante antiche con radici profonde che riescono a raggiungere l’acqua a bassi livelli. C’è stata una piccola cascola, ma non è rara; l’oliva è piccola e ha sofferto, ma su questo influiscono anche le basse temperature dello scorso aprile, che non hanno permesso alle olive di svilupparsi. Poi, come dicevano i vecchi, “basta che piova prima della festa” (festa del patrono, appena passata). Non sarà un’annata abbondante a Buti, però in compenso non ci sono stati attacchi come negli scorsi anni. L’attacco della mosca delle olive può ancora avvenire, anche se le temperature più fresche lo rendono meno probabile».