
Il vescovo monsignor Giovanni Paccosi durante la serata di Storie Locali con Alberto Fausto Vanni
SANTA MARIA A MONTELo spunto del collegamento tra i due papi Leone XIII e Leone XIV con Santa Maria a Monte e la nostra diocesi è stato l’occasione per parlare della Chiesa con il vescovo di San Miniato Giovanni Paccosi. Non solo sul ruolo dei due pontefici ma anche, e soprattutto, sul futuro, sul ruolo dei cattolici e sull’importanza dell’impegno di ognuno per comunità aperte e accoglienti. "Due papi e il nostro territorio" il titolo della serata organizzata da Storie Locali e dal caffè letterario Giosué sulla terrazza del circolo Acli in piazza della Vittoria a Santa Maria a Monte. Leone XIII fu il papa della Rerum Novarum, l’enciclica sulla dottrina sociale della Chiesa. Il papa che conosceva don Oreste Nuti, il parroco poeta, scrittore e giornalista che accolse alle Pianore don Davide Albertario, il prete ribelle di Milano, proprio su specifica richiesta di Leone XIII. Leone XIV, papa Prevost, ha conosciuto e incontrato più volte – quando entrambi erano in Perù – il nostro vescovo Giovanni. Dopo il saluto del presidente di Storie Locali, Paolo Buti e l’intervento di Alberto Fausto Vanni sul rapporto tra don Nuti e papa Leone XIII, il vescovo Giovanni ha parlato del ruolo sociale della Chiesa e dell’importanza dell’impegno dei laici, impreziosendo il suo intervento con qualche curiosità sui suoi incontri con papa Prevost sia dopo l’elezione del maggio scorso a vescovo di Roma e pontefice della chiesa cattolica mondiale che prima, in Perù, dove il vescovo Prevost amava incontrare le persone fino ai villaggi più sperduti e valorizzare le tradizioni di ogni comunità. "La nostra diocesi – ha concluso Paccosi – è molto viva per certi aspetti, penso ai tanti centri estivi per i bambini e ragazzi, ma ci sono laici che tendono a sedersi, ad aspettare che siano i preti a fare e organizzare. Dove sta scritto?". Prossimo incontro il 24 luglio sulla giornata carducciana "La Guglielma" con Agata Guerrazzi.g.n.