E’ stato definito – pur se non completamente: resta ancora qualche dettaglio da definire - il nuovo assetto societario per il Pontedera 2023-24. Nel tardo pomeriggio di ieri nello studio notarile Aldo Mignone a Bientina soci vecchi e nuovi si sono ritrovati per ufficializzare i passaggi delle quote, per uno scambio di proprietari che ha riguardato il 63% del pacchetto. Alla riunione non era presente per motivi personali Enrico Lenzi, destinatario di un 5% che è rimasto provvisoriamente vacante. La ripartizione attualmente è dunque la seguente: 32% alla nuova entrata Ecofor Service, che diventa così il nuovo socio di maggioranza, 30% Rosettano Navarra (che aveva il 41% e quindi ha ceduto l’11%), 10% ad un’altra nuova entrata CTL Ecology, azienda specializzata nell’intermediazione senza detenzione dei servizi di raccolta, trasporto e smaltimento rifiuti speciali pericolosi e non, iscritta all’albo dei gestori ambientali in Lombardia, 9% ad un’altra new entry, l’imprenditore locale Marco Maiello, 5% a Lorenzo Lamioni dello studio fiorentino di consulenze aziendali Donnarumma e anche lui nuovo entrato, e uguale 5% per Piero Gradassi, che nel gruppo resta l’unico con la stessa percentuale di quote dell’anno scorso. Col 2% è entrato anche Matteo Bagnoli, e questo nonostante che qualche giorno fa, dopo aver pubblicato la notizia in anticipo, il diretto interessato ci avesse seccamente smentito il suo interesse ad entrare a far parte della società, Nel gruppo è rimasto anche Marcello Pantani, che però dal precedente 5% è sceso al’1%, stessa quota tenuta da Emiliano Branca, che invece aveva il 2%. Rispetto all’assetto scorso sono quindi usciti in 8 soci: Vito Consoloni (aveva il 5%), Valdera Acque (15%), Simone di Bella (4,5%), Stefano Lucchesi (4%) Emilio Montagnani (12,5%), Paolo Pastacaldi (2,5%), Maurizio Pantani (2,5%) e Stefano Puccioni (1%). Ma la novità clamorosa è che quasi certamente Simone Millozzi non sarà il presidente. A questo punto diventa probabile che il ruolo sia coperto ancora da Piero Gradassi, almeno per un anno ancora.
Stefano Lemmi