ILENIA PISTOLESI
Cronaca

Musei, il giorno del no Danti tra gli scioperanti "Più certezze e tutele" Ma c’è chi lo contesta

L’assessore interviene a sorpresa: "Vogliamo mantenere inalterati i servizi". Bocciatura unanime dai lavoratori: "La sua è una proposta paradossale".

Musei, il giorno del no  Danti tra gli scioperanti  "Più certezze e tutele"  Ma c’è chi lo contesta
Musei, il giorno del no Danti tra gli scioperanti "Più certezze e tutele" Ma c’è chi lo contesta

di Ilenia Pistolesi

Durante lo sciopero indetto ieri dai sindacati per gli operatori del polo museale, ecco materializzarsi in piazza dei Priori l’assessore alla cultura Dario Danti, che prende parola durante il sit-in. "Il percorso intrapreso negli ultimi 4 anni - ha detto di fronte a sindacati, lavoratori e cittadini - se interrotto, creerebbe un danno ai lavoratori e alla cultura. Noi vogliamo mantenere inalterati i servizi in orari e aperture fino alle elezioni amministrative del prossimo anno, anzi vorremo aumentarli, con lo stesso livello occupazionale, attraverso un impegno economico-finanziario nel prossimo bilancio previsionale, con certezze a tutela del comparto".

E il ritiro del bando? "In questo momento - ha risposto - non può essere ritirato". Volano le contestazioni: c’è chi, dalla piazza, ha gridato ‘vergogna’, chi, fra gli operatori museali, ha fatto notare che con il capitolato di gara, la proposta di Danti risulterebbe "impossibile e paradossale". E poi, ecco la posizione di Massimo Basilei (Cgil): "Le risorse da ascrivere a un bilancio successivo confliggono con quanto detto dal sindaco e dallo stesso assessore lo scorso 24 luglio, quando era già chiaro che l’unica via era il ritiro del capitolato. Auspico la possibilità di giungere a un accordo ma dobbiamo sederci a un tavolo e firmare un impegno che vincoli tutti. Perché quel "ci pensiamo noi" detto dal sindaco, non è sufficiente. Ciò che ha detto l’assessore, si traduca in un atto formale. Si dia, nel più breve tempo possibile, una narrazione ai fatti e basta con il refrain "vedremo". Una giornata scandita soprattutto dalle voci dei lavoratori, che all’unisono hanno ribadito come "il nuovo bando stravolga le promesse fatte dall’amministrazione comunale, danneggiando i dipendenti, i servizi e la città stessa. Mutilando la crescita turistica - il pensiero degli operatori - l’amministrazione comunale sta danneggiando sé stessa e, con i tagli ai servizi museali, Volterra diventerà una città fantasma".

Il ragionamento degli operatori museali è lapalissiano: in una città che vive di cultura e turismo, se si va a impugnare la forbice in questi settori, si avranno riverberi a cascata non solo sulle alte professionalità che operano nei musei, ma sulle attività commerciali e sui servizi d’insieme. Musei con più chiusure, uguale meno ore lavorative (quindi persone che rischiano il posto di lavoro) e meno attrattiva culturale e turistica.