Operaio morto sul lavoro. L’autopsia dovrà "parlare"

Ancora non è chiara la dinamica dell’incidente capannone della ditta. Gli ispettori di medicina legale hanno messo sotto sequestro l’escavatore

Il luogo dell’incidente alla ditta Se.Ma.Co. di Santa Croce

Il luogo dell’incidente alla ditta Se.Ma.Co. di Santa Croce

Santa Croce sull'Arno (Pisa), 18 ottobre 2021 -  Tra oggi e domani il sostituto procuratore Aldo Mantovani, che coordina le indagini sulla morte di Vincenzo Garone alla Se.Ma.Co. di Santa Croce, dovrebbe affidare l’incarico per l’autopsia. L’esame è ritenuto di fondamentale importanza per far luce sulle cause del decesso del quarantasettenne di Santa Maria a Monte, morto poco prima delle 11 di sabato schiacciato tra l’escavatore, a cui stava effettuando la manutenzione, e una colonna in un capannone della ditta che vende materiali per l’edilizia e ferramenta in via del Bosco.

Gli ispettori della medicina del lavoro dell’Asl Toscana centro hanno messo sotto sequestro l’escavatore e l’area dove Garone è morto. Ai rilievi dei tecnici della Asl hanno dato il loro supporto anche i carabinieri della stazione di Santa Croce e i vigili del fuoco di Castelfranco, intervenuti sabato mattina subito dopo la tragedia insieme ai sanitari del 118. La morte di Vincenzo Garone ha scosso l’intero comprensorio del Cuoio, in particolare i settori dell’edilizia e dei trasporti dove l’uomo era particolarmente conosciuto e apprezzato. Garone, originario di Montesano sulla Marcellana in provincia di Salerno, abitava a Santa Maria a Monte con la moglie Luisella Pinelli e il figlio Marco, diciassettenne studente di quarta al liceo scientifico XXV Aprile di Pontedera. Luisella è arrivata in via del Bosco sabato mattina insieme al cognato che è andato ad avvertirla a casa che il marito aveva avuto un incidente ed era in ospedale. "Ma ho capito subito che era successo qualcosa di molto grave", le parole che la giovane donna ha ripetuto sabato a parenti e amici che l’hanno sostenuta durante le ore immediatamente successive alla morte del marito e mentre gli inquirenti stavano effettuando gli accertamenti.  

Le reazioni dei sindacati sono arrivate ieri con le condoglianze e la vicinanza alla famiglia e gli appelli a fermare questa che è una vera e propria strage. "Le ultime misure adottate dal governo sono importanti, ma comunque insufficienti in una striscia nera che si allunga di giorno in giorno – le parole di Mauro Fuso della Cgil di Pisa - Tutti dobbiamo operare con coscienza e con strumenti adeguati per porre fine ad una strage continua. Prima di tutto ponendo al centro la vita e la sicurezza della persona prima del profitto e di qualsiasi altro interesse economico". "Le lavoratrici e i lavoratori vogliono risposte – così Enrico Giusti e Giuseppe Merla della Cub-Confederazione unitaria di base - Dobbiamo rendere più efficaci i controlli e le regole per la prevenzione degli infortuni, stimolare un confronto tra tutti i soggetti per darsi regole più stringenti, diffondere la cultura della sicurezza coinvolgendo le scuole".