In un’estate in cui manca il tradizionale Giro d’Italia, ecco che ne arriva uno davvero speciale. Zero soldi, un solo ciclista, ma tanti concorrenti. Tanti quanti le persone che incontrerà lungo il suo cammino e che lo aiuteranno a portare a termine questa impresa. Tommaso Giani, giovane diacono e professore di religione, è salito ieri sulla sua bicicletta salutato dal sindaco di Santa Croce, Giulia Deidda e dal parroco don Donato Agostinelli. "Lo stato di salute di una comunità si misura dalla prontezza con cui sa mettersi in ascolto della richiesta di soccorso fatta da uno sconosciuto. Senza per forza rispondere con l’intervento risolutivo (nessuno ha la bacchetta magica), però senza nemmeno girarsi dall’altra parte, senza lavarsene le mani, senza cercare scuse per motivare la propria indifferenza". Queste le parole scritte sul suo profilo Facebook e che ben spiegano lo scopo di questo particolare giro d’Italia.
"Con il viaggio che ho iniziato oggi ho pensato di trasformarmi in un termometro in carne e ossa, per misurare il calore umano e la capacità di accoglienza delle famiglie italiane. Ho 12 giorni di tempo per attraversare pedalando la nostra penisola in lungo e in largo. Un itinerario che attraverserà diverse regioni, che incrocerà paesini dell’interno e città della costa, borghi medievali e periferie metropolitane- ha scritto caricando le prime foto scattate lungo il percorso- Ogni giorno a pranzo e a cena, senza fare calcoli e senza soldi da spendere, mi fermerò a chiedere ospitalità in casa della gente. A elemosinare un piatto di pasta, una doccia, un bucato, un giaciglio di fortuna. Passerò al setaccio quartieri "in" e rioni multietnici, abitazioni dei vacanzieri, zone residenziali, periferie fatiscenti. E vedrò chi mi chiuderà la porta e chi mi lascerà entrare". Il primo giorno di pedalata lo ha portato fino a Siena. Spedito per le campagna e i paesi di Corazzano, Montaione e San Vivaldo, si è fermato in una casa a San Gimignano per una breve sosta e per riempire le borracce. Si è mescolato tra i tanti turisti del borgo per poi ripartire alla volta di Borgaretto. Qui ha incontrato un gruppo di ragazzi che hanno accettato di buon cuore il suo autoinvito a pranzo, dopo il quale Tommaso Giani ha ripreso la bicicletta per pedalare alla volta di Colle Valdelsa e Monteriggioni per raggiungere, accolto dal fresco di un inaspettato bosco, Siena. Qui, anche se con qualche difficoltà in più, è riuscito a trovare ospitalità per la cena e la notte.
Sul suo profilo documenta le varie tappe e anche se promette di scriverne meglio e di più al suo ritorno, il 15 agosto, traspare l’emozione di questi primi 85 chilometri che lo hanno portato a concludere la prima tappa di un viaggio e a conoscere persone nuove stringendo amicizia, ma soprattutto scoprendo, e facendo scoprire ai tanti che lo seguono da facebook, come non sia impossibile trovare altruismo e accoglienza senza offrire nulla in cambio se non riconoscenza e amicizia.
Laura Martini