Alla dottoressa Sara Rossi di Pontedera, come ad altri medici di medicina generale, non hanno fatto piacere, per usare un eufemismo, le parole del governatore Eugenio Giani che ha scaricato sui medici di famiglia toscani le accuse rivolte dal primo ministro Mario Draghi alla Toscana per essere indietro con le vaccinazioni agli ultraottantenni. "Caro presidente – il messaggio della dottoressa a Giani – sono un medico di famiglia e sono profondamente indignata dalle sue parole. Visto che stiamo facendo uno sforzo disumano da oltre un anno non ci saremmo mai aspettati certe parole. Ci avete consegnato per settimane solo 6 dosi a settimana e ora lei ha il coraggio di scrivere che i ritardi sono imputabili anche a noi medici di famiglia? Ma sta scherzando? Ma che cosa state dicendo? È giusto che la gente sappia come stanno le cose. Mi sento profondamente offesa da queste parole". Uno sfogo più che comprensibile quello dei medici di famiglia. "Sono le 21.35 di venerdì sera e sono appena rientrata a casa – dice la dottoressa Rossi – e va avanti così da più di un anno, ci avete spremuto come limoni, ci ha fatto passare come gente che non lavora bene. Ognuno si prenderà le responsabilità di quello che dice. Dalla nostra per fortuna abbiamo la fiducia dei nostri pazienti".
L.B.