Mattia Giani, è il giorno dei funerali. Il mondo del calcio gli rende omaggio. La sua città a lutto

Ore di dolore profondo per la morte del 26enne. Stamani saracinesche abbassate e luci spente nei negozi

Gli striscioni per Mattia Giani e una foto del ragazzo

Gli striscioni per Mattia Giani e una foto del ragazzo

Ponte a Egola (Pisa), 22 aprile 2024 – Oggi è il giorno del dolore. Sordo. Profondo. Un mondo di affetti, di amici, del calcio, della vita, darà l’ultimo saluto a Mattia Giani, il calciatore 26enne del Castelfiorentino che domenica 14 aprile ha accusato un malore durante una partita con il Lanciotto, a Campi Bisenzio, ed è deceduto poi lunedì mattina all’ospedale fiorentino di Careggi.

Un fiume di persone in queste ore ha reso omaggio a Mattia, a San Romano, "avvolto" nelle maglie delle squadre dove il 26enne ha militato. Con passione e determinazione, fino quel drammatico momento diventato tragedia proprio durante una partita. E’ un addio, quello di stamani, che arriva dopo ore ed ore piene di lacrime. Nelle quali, anche il gruppo "Sei di Ponte a Egola se" si è fermato. Come il calcio.

"In questa settimana – si legge – non abbiamo postato niente, il gruppo si è fermato in segno di lutto per Mattia". Anzi, per la precisione, un post è stato pubblicato. Quello di Elia, il fratello di Mattia: "Mi auguro di arrivare ad essere almeno la metà dell’uomo che sei stato, e di insegnare un giorno ai miei figli i tuoi stessi valori", dice in un passaggio molto toccante di uno scritto pieno di amore. Centinaia le reazioni alle parole di Elia.

Oggi è il giorno del lutto cittadino, proclamato dal sindaco Simone Giglioli. I commercianti di San Miniato, Ponte a Egola e San Miniato Basso in occasione dei funerali osserveranno un minuto di silenzio. Tutti i negozi terranno le saracinesche abbassate e le luci spente. Un gesto di rispetto e di vicinanza al dolore della comunità e dei famigliari del giovane: i genitori gestiscono una importante attività in paese.

Su questo dramma c’è un’inchiesta aperta dal pubblico ministero fiorentino Giuseppe Ledda: l’indagine (al momento senza indagati) è per omicidio colposo. Lo stesso pm, ha disposto l’acquisizione del defibrillatore, delle cartelle cliniche e dei certificati medico sportivi. Proprio dal dispositivo salvavita potrebbero emergere importanti elementi: una volta acceso registra ogni tipo di movimento, comprese le voci delle persone che hanno soccorso. Tutti questi accertamenti, unitamente alle risultanze dell’esame medico legale – la relazione sarà depositata entro 90 giorni – potrà spiegare le ragioni dell’accaduto e se qualcosa non ha funzionato nei soccorsi e circoscrivere eventuali responsabilità.