Addio a Maria Teresa, bersagliera bianconera

Si è spenta a 94 anni. Fu testimone dei giorni del luglio 1944 e li aveva raccontati in un docufilm che sarà proiettato domani sera

Maria Teresa Bellandi

Maria Teresa Bellandi

San Miniato (Pisa), 26 gennaio 2023 - Per sapere se la Juventus aveva vinto o perso, ai sanminiatesi, bastava passare da piazzetta del Fondo, lanciare uno sguardo al cielo, e vedere se sulle finestre di casa Bellandi, sventolava la bandiera bianconera. Una tifosa sfegatata, Maria Teresa. Da curva da stadio. E allo stadio, pur novantenne, c’era tornata più e più volte. Entrava nelle discussioni con fragore, Maria Teresa: era una battagliera, una donna forte, intelligente, coraggiosa, ottimista e con gli occhi spalancati sul futuro. Una sanminiatese innamorata di San Miniato, che per la città non si tirava mai indietro.

Pochi mesi fa, a settembre, partecipò con passione al docufilm ’44 – che sarà proiettato domani, alle 17,30 a Palazzo Grifoni, nell’ambito del Premio Vittorio Taviani – per raccontare, con la verve di sempre, il luglio di sangue dell’estate di guerra, quando la città venne messa a ferro e fuoco dai tedeschi in ritirata. Un racconto a piene mani – quello che fece al giovane regista Leonardo Casalini –, una sequenza bellissima di memorie a cuore aperto, frugando nei ricordi per ricercare la ragazzina sedicenne che vide San Miniato trasformata in macere dalle bombe e che, come staffetta, sostenne la forza liberatrice dei partigiani.

Conosceva i sanminiatesi uno per uno. Anche quelli che negli anni aveva perso di vista. E dei ragazzini di oggi, conosceva di certo il padre e la madre. Sicuramente li aveva serviti nel suo negozio, "Bellandi Sport", che per decenni fu un punto di riferimento nella zona. Maria Teresa – scomparsa a 94 anni – è stata tante cose: negoziante, tassista, juventina, testimone dei giorni della strage del Duomo, ma anche e soprattutto una mamma, una nonna e una bisnonna, fiera e gioiosa, una donna generosa con tutti.

Una donna schietta e decisa, sicura delle proprie idee. La notizia della sua morte ha riempito d’amarezza queste giornate fredde baciate dal sole. Quelle giornate che a Maria Teresa piacevano tanto, perché poteva fare la sua passeggiata al piazzale e godersi la città: "Vedì com’è bella la Rocca, guarda come si vede bene oggi, siamo fortunati a potersi gustare uno spettacolo così". Lo disse anche quel giorno di settembre, prima di affrontare la macchina da presa, e rievocare una San Miniato lontana nel tempo, quando tutto sembrava perduto. Lo fece per amore di verità, e con quel sorriso che è stato il suo mantra. E che ora manca a tutti.