Malato di Sla non può alimentarsi, "l’Asl ha terminato le sacche"

L’uomo è dovuto ricorrere a scorte di fortuna

Ospedale

Ospedale

Empoli, 15 gennaio 2019 - Le sacche di alimentazione per andare avanti ancora cinque giorni l’ha avute da una signora che, sentita la storia, si è ricordata di avere in casa quelle del nonno che era morto il 20 dicembre scorso. Erano lì, a lei non servivano più. E guarda caso erano della stessa tipologia di quelle con cui si nutre G. V., 62 anni di Ponte a Egola, malato di Sla. Oggi stesso la moglie, tornerà alla farmacia ospedaliera dell’ospedale San Giuseppe di Empoli, sperando di trovare soddisfazione: «E’ la seconda volta che accade, la prima fu ad agosto, non mi sembra giusto; anzi mi sembra molto grave e così mi sono decisa a rendere pubblico quando è accaduto la settimana scorsa». La storia, appunto, è quella di un malato di Sla che resta senza alimentazione.

«Mio marito necessita di tre sacche al giorno da 500 calorie l’una – racconta la moglie – La prescrizione è trimestrale, il ritiro invece è mensile. Non possiamo ritirarle troppo in anticipo, così stiamo attenti all’andamento delle scorte e ormai siamo collaudati: al momento opportuno sappiamo di dover andare a prendere le sacche e altro materiale per l’alimentazione artificiale che poi utilizzeremo per tutto il mese». Ma cosa succede? Succede che il 10 gennaio scorso quando la donna si presenta il prodotto non c’è.

«Mi hanno risposto che lo non avevano e che non sapevano cosa fare - racconta la donna – Erano molto dispiaciuti, ma non c’era altro da fare. E’ stata vagliata sul momento anche la possibilità di prendere quelle di altra tipologia, classificate come energetiche, ma era necessario il cambio della prescrizione. Il giorno seguente, venerdì, ho dato a mio marito del latte, poi mi sono decisa davanti all’emergenza ad andare dal dottore per fare il cambio della prescrizione. E lì ho incontrato questa signora che sentendomi parlare si è ricordata che ne aveva a casa sufficienti per cinque giorni». Purtroppo – stando al racconto della famiglia – non è la prima volta che si verifica un’empasse di questo tipo.

«Anche ad agosto è successo e dopo diversi viaggi – aggiunge la signora  – sono riuscita ad avere la fornitura». La moglie del signore precisa anche che al momento (stando all’ultimo contatto) siamo ancora nella stessa situazione e che le è stato risposto dall’Asl Toscana Centro che «se vuole può fare una segnalazione all’Urp». «Mi chiedo come sia possibile tutto questo», con grande amarezza.