CARLO BARONI
Cronaca

Truffa i clienti per due milioni, il commercialista Lagordi patteggia tre anni

In tribunale a Pisa processo lampo per la vicenda dei cittadini trasformati in debitori inconsapevoli di fisco e previdenza

Luciano Lagordi ripreso da "Mi manda Rai Tre"

Pontedera, 7 marzo 2018 - C'è rabbia e sconcerto negli occhi di quelli che il commercialista Luciano Lagordi, 67 anni, originario di Bientina e con studio a Pisa, ha trasformato in inconsapevoli debitori di Stato e Inps per un totale di quasi due milioni di euro. Il processo tanto atteso si è consumato senza dibattimento grazie ad un patteggiamento accolto dal giudice del tribunale di Pisa Raffaella Poggi: tre anni di reclusione, mille e 400 euro di multa. A Lagordi è stata applicata la pena concordata tra il pubblico ministero Sisto Restuccia e i suoi difensori, gli avvocati Salvatore Marino e Paolo Braccini. Le parti civili avevano chiesto al giudice di rigettare il patteggiamento anche se dietro l’angolo – in caso di rigetto – c’era pronto il rito abbreviato che l’avvocato Marino aveva indicato in subordine. 

La vicenda che ha portato a questo processo ha avuto clamore nazionale. Di Lagordi, professionista di lungo corso, stimato ( tra i suoi clienti anche importanti imprenditori di Santa Croce e della Valdera) si è occupato la trasmissione "Mi manda Rai Tre", per come si sono verificati i fatti: Lagordi ha scaricato sulle tasche di decine di clienti una gestione dello studio sfuggita di mano. Clienti che si sono resi conto del dramma in cui erano finiti quando sono stati raggiunti dalle cartelle di Equitalia. Oltre venti le parti civili costituite nel processo che ha riunito quattro procedimenti tutti, ovviamente, per i medesimi reati: truffa, appropriazione indebita aggravata e falso materiale. Ora cosa succede? Le sanzioni su quei mancati versamenti allo Stato sono sospese: quando la sentenza passerà in giudicato queste andranno a carico del commercialista. E le imposte che Lagordi doveva pagare per i clienti e non ha pagato? Lo Stato richiede al contribuente l’intero versamento: resta aperta la strada del giudizio civile per il risarcimento del danno. 

Lagordi – come sottolinea l’avvocato Marino – «non è uscito arricchito da questa vicenda nella quale ha ammesso le responsabilità, ha prestato collaborazione alla Procura e reso confessione piena: i suoi beni sono stati pignorati, dallo studio è stato sfrattato per morosità, non esercita la professione in quanto sospeso per tre anni». Dall’altra parte però ci sono gli ex clienti rimasti con il cerino in mano e che hanno scoperto che le somme versate al commercialista non venivano impiegate per rispettare le pendenze con fisco e previdenza, quando la situazione aveva già preso la piena deriva: grazie alla domiciliazione nello studio del professionista, l’arrivo delle cartelle esattoriali di Equitalia non veniva portato a conoscenza dei destinatari. Così partì nel 2015 la prima indagine della Guardia di Finanza che ha istruito con 19 parti civili il troncone madre del processo: poi si sono aggiunte querele nel 2016 e nel 2017 dando vita ad altri procedimenti riuniti davanti un unico giudice.