
Il sindaco Francesco Auriemma sta cercando fondi per salvare l’asilo
Con solo 9 iscritti c’è poca speranza per la Scuola dell’Infanzia di Ponteginori. Lo conferma il sindaco Francesco Auriemma che, però, un asso nella manica ce l’ha. E ha tutte le caratteristiche di essere la carta vincente. "La scuola è statale – spiega Auriemma – e l’autorità scolastica è stata chiara: i numeri non consentono di andare avanti e per il prossimo anno questa sede è qualcosa di più che a rischio. Ma il Comune non ha mollato e non molla: la faremo “comunale“". Stessi locali, ovviamente. "Ci vogliono 70 mila euro per metterla in piedi – aggiunge il primo cittadino – e posso dire che ci siamo quasi. Come amministrazione ci siamo mossi sul territorio per sensibilizzare e chiedere aiuto (anche ad aziende) e le risposte stanno arrivando: la scuola dell’infanzia è un servizio essenziale, prezioso, e non possiamo rinunciarvi. Un territorio che non offre questo servizio non ha appeal e rischiamo di perdere popolazione, di non essere attrattivi per la famiglie e per le giovani coppie". Tutto risolto? "No, non abbiamo ancora raggiunto la cifra – aggiunge il sindaco –. Ma contiamo di riuscirci per fare in modo che Poteginori (recentemente ristrutturata e dotata di spazi interni ed esterni di qualità) abbia ancora la sua materna". Quest’anno la scuola ha 11 bambini e 2 maestre. Invece 14 sono quelli che frequentano l’altro plesso, quello di Montecatini.
Nel mese di aprile scorso era già scattato l’allarme sul fatto che la scuola dell’infanzia era colpita da un preoccupante calo delle iscrizioni, portando a una situazione critica che avrebbe messo una seria ipoteca su una delle due sedi. Il sindaco Auriemma si è mosso immediatamente. "Prima abbiamo cercato di capire quali possibilità ci fossero che la sede non venisse soppressa – conclude –. Poi davanti all’evidenza della criticità l’amministrazione ha pensato ad una strada possibile per mantenere il servizio. E questa possibilità la stiamo inseguendo con il sostegno del territorio. E ce la faremo".