
Casa devastata dai ladri
Pontedera, 19 dicembre 2016 - APRIRE casa e trovarla devastata. E la violenza sugli oggetti che appartengono solo a te, alla rassicurante quotidianità, al presente domestico – e in qualche misura a quel filo invisibile che ancora lega al passato –, fa male. Il danno economico ribolle nel sangue ma è la vita violata che sconcerta. Nel periodo delle feste i furti si moltiplicano come i regali non graditi.
A FARNE le spese un noto professionista di Pontedera che al rientro da un matrimonio a Firenze ha assistito al desolante spettacolo di una casa devastata. Il furto si è concretizzato all’interno di un vasto arco temporale, tra le 15 alle 23 di sabato scorso. Qualcuno, probabilmente più di uno, hanno forzato il cancello che si affaccia sul retro del giardino per poi protendersi sulla Montagnola. I ladri, con inconcepibile calma, hanno passato in rassegna ogni stanza della casa: dal piano terra al primo piano forzando tutte le porte, anche quelle chiuse a chiave. Hanno perfino smontato la cappa della cucina, i cassettoni degli avvolgibili, la base del pianoforte per poi concentrasi sui più «classici» armadi e cassetti. Non hanno risparmiato neppure l’albero di Natale alla ricerca di un presunto nascondiglio segreto dove trovare oro o soldi.
UN’OPERAZIONE – racconta la vittima – senza dubbio pianificata a tavolino. Non si è trattato di un furto improvvisato: i malviventi hanno usato guanti in lattice per non lasciare impronte, un flessibile per «tagliare» le serrature e sono entrati in azione quando erano certi che il proprietario della casa fosse fuori città per diverse ore. Insomma, avevano studiato per giorni movimenti e abitudini della vittima prima di decidere di concretizzare il raid. Soldi non ne hanno trovati (anche perché è il terzo furto subito), in compenso, hanno arraffato oggetti in oro, collane, anelli e altri monili. Un danno ingente. Mentre i carabinieri di Pontedera stanno indagando per risalire ai colpevoli, il noto professionista pontederese invita chiunque abbia visto movimenti sospetti alla Montagnola a segnalarli ai militari. Sotto accusa – più in generale – è l’intera zona che, appena calano le tenebre, affonda nel buio. I lampioni sono spesso spenti. Inoltre, più volte, sono stati segnalati movimenti ‘sospetti’ sia di giorno che nelle ore notturne. Ombre sfuocate che poi divengono concrete materializzando un incubo.