La protesta dei lavoratori dei musei L’assessore Danti in piazza con loro "Hanno ragione, bando da rivedere"

Ieri mattina il sit-in di Cgil di Pisa, Valdicecina e Filcams Cgil (presenti anche due esponenti Cisl)

La protesta dei lavoratori dei musei  L’assessore Danti in piazza con loro  "Hanno ragione, bando da rivedere"

La protesta dei lavoratori dei musei L’assessore Danti in piazza con loro "Hanno ragione, bando da rivedere"

C’è una voce che si alza forte da Palazzo dei Priori sulla vertenza dei musei, ed è quella dell’assessore alle culture Dario Danti che ieri mattina, durante l’assemblea dei lavoratori che si è tenuta in piazza dei Priori, ha rimarcato la propria solidarietà e due punti cruciali: l’assessore è sulla stessa lunghezza d’onda di sindacati e operatori museali, ossia procedere verso un ritiro e quindi una rimodulazione del bando di gara della discordia e, al contempo, ha ribadito la netta incongruenza fra l’atto di indirizzo della giunta e ciò che, invece, risulta nel capitolato, ossia una pesante penalizzazione sul fronte orario e salariale per i lavoratori. L’assessore ha inoltre ricordato ai dipendenti i risultati raggiunti nei musei grazie anche allo loro decisiva impronta, ribadendo che gli obiettivi centrati fino ad ora non sono in linea con i punti sotto attacco del bando di gara. Ma chi lo ha redatto? Da quanto appreso, il bando museale sarebbe il frutto di una consulenza esterna. Che, carte alla mano, presenta tratti che ribaltano le indicazioni della giunta comunale. E c’è un punto da sottolineare: la clausola sociale è debole. Una lavoratrice del polo museale ha detto, ieri in assemblea, che "il personale deve essere di gradimento all’amministrazione che, nell’interesse del servizio, si riserva la facoltà insindacabile di esigere, in qualsiasi momento, l’allontanamento e l’immediata sostituzione dei dipendenti ritenuti non adeguati"- Ieri mattina, alle 9 spaccate, lavoratori del polo museale, Cgil di Pisa, Cgil Valdicecina e Filcams Cgil (presenti anche due esponenti Cisl), si sono riuniti in piazza dei Priori per dare corpo e anima all’assemblea.

In primis, è stato proclamato lo stato di agitazione dei dipendenti: in una cornice corale, è stato ribadito che il capitolato di gara non dà garanzie ai lavoratori sul fronte occupazionale, dimostrandosi insufficiente a fornire certezze in termini di salario, ore di lavoro e numero degli addetti con costi tutti al ribasso. I lavoratori sanno di essere non solo "guardiani delle sale o dei siti archeologici", ma "professionisti formati. Il bando deve essere ritirato a salvaguardia dell’occupazione".

L’amministrazione si è data tempo fino al 27 luglio per sbrogliare la matassa, o tentare di rimediare a un bando che, di fatto, penalizza i suoi dipendenti e le strutture museali della città, dai musei ai siti archeologici, che rischiano secondo il bando di restare chiusi nei mesi invernali Restano pochi giorni per decidere: è quanto è emerso nella mattinata di ieri, dopo che una delegazione di sindacalisti e dipendenti è stata ricevuta dal sindaco Giacomo Santi e dall’assessore Dario Danti.

lenia Pistolesi