di Carlo Baroni
SAN MINIATO
Le circostanze l’hanno costretto alle primarie quando, essendo un sindaco al primo mandato, sperava di essere senza intoppi il candidato per il bis. Tuttavia il sindaco uscente di San Miniato, Simone Giglioli, ha le idee chiare sul messaggio da mandare agli elettori del centrosinistra chiamati al voto il 10 marzo: "costruiamo insieme il programma per le elezioni amministrative di giugno".
Sindaco, però, prima c’è da fare le primarie e deve convincere gli elettori ad affidarle la candidatura?
"Certo, lo so. Ma gli occhi devono essere puntati sulle elezioni e voglio parlare di cose concrete, di quanto è stato fatto e delle tante sfide ed opportunità che ci attendono. Mastroianni (l’altro candidato) ha parlato di necessità riprendere il contatto con il territorio. Io, invece, parlo di proseguire il dialogo con la gente perché in questi anni il confronto con i cittadini non è mai mancato".
E quindi cosa proporrà all’elettorato durante la campagna delle primarie per convincerlo che il nome da votare è Giglioli?
"Parleremo di cosa c’è da fare, delle priorità. Parleremo di scuola, che per noi resta centrale: abbiamo un cantiere in pieno svolgimento a Ponte a Elsa, presto procederemo con il nuovo nido Pinocchio; parleremo di sicurezza stradale sulla quale abbiamo investito molto e continueremo a farlo; parleremo di lavoro e occupazione, perché dobbiamo spingere lo sviluppo del territorio; parleremo di sanità, visto che a febbraio aprirà il cantiere per la costruzione della Casa della Salute di Ponte a Egola, mentre il padiglione Montegrappa dell’ospedale è già oggetto di lavori per la realizzazione dell’ospedale di comunità. Inoltre presto anche il Degli Infermi di piazza XX settembre sarà oggetto di intervento per poter offrire nuovi servizi".
Un inizio di campagna elettorale vera e propria?
"Le primarie devono essere anche questo. Noi dobbiamo iniziare ad illustrare ai cittadini come vediamo la San Miniato che verrà. Parleremo anche di urbanistica e lavori pubblici: i prossimi mesi saranno quelli che porteranno alla riqualificazione di piazza Duomo, un lavoro di grande rilevanza per il centro storico. Ma dobbiamo parlare anche delle possibilità che ci arriveranno dagli strumenti urbanistici, come la riqualificazione del patrimonio esistente delle ex concerie dismesse. Gli incontri che faremo per le primarie dovranno essere incontri programmatici in vista del voto. In questo senso, secondo me, le primarie sono un ulteriore momento di approfondimento prezioso nel dialogo con i cittadini".
Lei, però, preferiva non farle?
"L’ho detto dal primo istante. Era meglio orientarsi subito sulla campagna elettorale. Però il partito ha voluto così, e va bene cosi".
C’è qualcosa che vuol dire a Vincenzo Mastroianni?
"Facciamo in modo, tutti e due, che queste primarie siano l’opportunità di costruire un programma solido: L’obiettivo che deve unirci è quello di vincere le elezioni".
Quando saranno passate le primarie, al di là del risultato, resta il nodo del voto: per il centrosinistra queste elezioni saranno davvero in bilico?
"Non ci sono più fortini inespugnabili, questo è ormai chiaro. ma non le vedo diverse a quelle del 2019, quando vinsi al ballottaggio. Sarà importante fare una buona campagna elettorale".
Gli avversari, per ora, non hanno svelato le carte. Teme abbiamo un asso nella manica?
"Ci sono capire ancora molte cose. Ma qualcosa d’importante è già evidente: l’approdo, finalmente, di Manola Guazzini al centrodestra. Sono ormai come tre noci in un solo guscio".