"Un Comune in salute che non investe". E’ pioggia di critiche dalle opposizioni sul bilancio consuntivo della giunta Giglioli. Tutti all’attacco. Per Francesca Bruni (Fratelli d’Italia) siamo davanti "ad un bilancio immobile e ripetitivo degli anni precedenti, senza alcuna scelta innovativa e senza lungimiranza di vedute per opere pubbliche e servizi".
"Ancora una volta l’avanzo di amministrazione è stato alto ed è di 3milioni e 600mila euro euro compresi 832mila euro di spese per investimenti – sottolinea Bruni . Un bilancio consuntivo con 20 milioni di liquidità, con un avanzo di quasi 4 milioni e con mutuo annuale di appena 130mila euro, deve spingere l’amministrazione a programmare, progettare ed eseguire interventi importanti nei servizi e nelle opere pubbliche, i con particolare attenzione alla sicurezza idrogeologica del territorio, ai parcheggi, alle strade, alle manutenzioni ,alla sicurezza dei centri abitati".
Nessun sconto neanche da sinistra. Filo Rosso: "l’amministrazione si applaude per la buona salute delle tasche del comune e continua a portare avanti lo stesso spot presentato in campagna elettorale, ovvero che sono invariate le tariffe dei Nidi e quelle della Tari" "Bravi, ma non può e non deve bastare – rileva il gruppo guidato da Veronica Bagni –. Abbiamo indicato alcune priorità mancate: diritto alla casa, alla cura e all’assistenza; riqualificazione urbana diffusa e accessibile; sostegno alla cultura e alla partecipazione civica; e mancanza totale di una visione di giustizia fiscale: nessun passo verso una maggiore progressività, nessuna tassa di scopo per progetti condivisi, nessuna valorizzazione del turismo responsabile".
Al vetriolo in Riformisti: "mentre il sindaco si affretta a paragonare San Miniato ai comuni vicini quando gli conviene, si guarda bene dal dire che nessun altro Comune del territorio presenta un avanzo di amministrazione così alto e una liquidità di cassa che sfiora i 20 milioni, mentre altrove si realizzano progetti, si aprono cantieri, si investe nella qualità della vita". "San Miniato è ferma, ed è una scelta politica. Una scelta di rinuncia, di non visione, di rassegnazione – l’affondo – . E non basta un bilancio in salute a nascondere una città che affonda. Perché un Comune non è un’azienda che deve fare utili, ma un ente che ha il dovere di trasformare risorse pubbliche in benessere per la collettività".
Carlo Baroni