PONTEDERA
Ieri mattina alle 10, piazza Curtatone ha accolto la cerimonia laica in ricordo di Mario Lupi scomparso alle primi luci dell’alba di venerdì 16 agosto. Pontedera ha abbracciato il suo “professore” per l’ultima volta e lo ho fatto con un saluto solenne e semplice che ha emozionato i tantissimi che vi hanno partecipato. La celebrazione è stata introdotta dalla lettura di una poesia della moglie di Mario, Anna Vanna Lupi scomparsa nel 2016, dedicata al compagno di una vita, letta da Ilaria Ferretti. Successivamente ha preso la parola l’assessore alla pubblica istruzione e alla cultura Francesco Mori (erano presenti anche gli assessori Alessandro Puccinelli e Mattia Belli). Mori ha iniziato il suo intervento rendendo omaggio "ad una delle persone che ha reso questa città migliore, operando costantemente nel campo della cultura e impegnandosi senza sosta per salvare le nostre memorie".
L’assessore ha poi sottolineato che "Mario Lupi è stato un formidabile insegnante di discipline artistiche" interpretando al meglio la sua professione di educatore. "Fotografo, pittore, grafico, studioso, in città ha recitato sempre un ruolo principale, fondando o contribuendo a creare realtà culturali di rilievo". Il suo lascito culturale è notevole e il Comune di Pontedera ha a cuore in particolare il materiale documentario raccolti nel Centro di documentazione fotografica del Comune di Pontedera e del territorio della Valdera da lui fondato e attualmente consultabile presso la biblioteca Gronchi. Su questo Mori ha voluto sottolineare che: "L’amministrazione comunale ha tra i suoi obiettivi quello di continuare a conservare e valorizzare questo straordinario patrimonio. Questa importante eredità potrebbe costituire un nucleo di un Archivio fotografico pontederese per accogliere altri fondi di immagini con il proposito di avere una preziosa raccolta che ci permetta di raccontare la vita cittadina". Dopo aver citato i suoi studi e le sue pubblicazioni Mori ha concluso dicendo che il professore "ha lasciato tracce rilevanti del suo operato e ha seminato tanto. A noi il difficile compito di raccoglierne il testimone e non interromperne i percorsi intrapresi. Oggi è il tempo del ricordo e un momento solenne per esprimere la gratitudine di tutta la città; domani cominceremo ad operare perché niente di quello che Mario Lupi ha fatto vada perduto". A seguire l’intervento di Michele Quirici che ha fatto partecipi i presenti dei propri ricordi personali sottolineando la grande umanità di Lupi, la sua disponibilità e il valore delle sue ricerche. A tutto questo ha aggiunto anche un’altra caratteristica del suo carattere: la voglia di ridere e di scherzare. Dopo è stata la volta del figlio Luca (nella foto qui a sinistra) che ha iniziato illustrando gli amori e le passioni del padre. La passione per la cultura e per l’arte, per la politica poi l’amore per la famiglia, gli amici, per l’insegnamento e per la città di Pontedera. Luca poi ha ribadito l’importanza dell’imponente archivio fotografico e ha parlato del progetto di quello “pontederese”. Infine ha tratteggiato le qualità umane a partire dalla sua leggendaria pazienza e lo spirito di accoglienza verso tutto e tutti. Tutto questo era Mario ma anche molto di più.