"La città deve ricordare Athe Gracci Raccoglierò le firme tra la gente"

Il sindacalista Marcello Casati annuncia un’iniziativa a dieci anni dalla scomparsa della poetessa e insegnante

PONTEDERA

Ricordare Athe Gracci nella sua Pontedera. Sono da poco trascorsi dieci anni dalla scomparsa di una donna che ha fatto della sua passione una professione, un’insegnante, una poetessa, una scrittrice. Poche settimane dopo la sua morte in molti, compresa l’amministrazione comunale, avevano garantito che il ricordo di Athe sarebbe stato associato anche a qualcosa di fisico presente in città. Ma da allora non esiste un’aula, un luogo, una via o una piazza intitolata a lei. "Dal febbraio del 2013, un mese dopo la sua scomparsa, – scrive Marcello Casati che di recente è tornato sull’argomento – ho chiesto, a più riprese, di poterle dedicare una sala della biblioteca comunale, perché anche i giovani studenti conoscessero la storia di questa grande donna. Con l’aiuto di chi mi vorrà aiutare, andremo tra la gente e raccoglieremo le firme necessarie per rendere onore a una grande cittadina di Pontedera". Una proposta sposata anche dalla famiglia, che da tempo aspetta di poter leggere il nome di Athe associato a un luogo della città. Tanti i motivi per ricordarla. Ci sono i numerosi premi letterari ricevuti e la sua attività di volontariato nel carcere Don Bosco di Pisa, un impegno riconosciuto anche dal Presidente della Repubblica. Grazie al suo forte legame con la Francia, dove insieme al marito aveva vissuto e lavorato, è nato il gemellaggio tra Fourchambault e Pontedera. E mentre nella sua città i riconoscimenti tardano ad arrivare ci sono delle realtà che hanno già omaggiato Athe Gracci. È successo per esempio ad Anghiari dove le è stato dedicato un centro nazionale di ricerche e studi autobiografici. Qui sono conservati, catalogati e studiati non solo i suoi scritti, ma anche le lettere e i racconti che i carcerati del Don Bosco le inviavano e consegnavano.

Storie di vita che sono state pazientemente raccolte nell’arco di molti anni e che ora sono materia di studio e approfondimento sul tema della scrittura autobiografica. Un modo per omaggiare colei che è stata tra i pionieri della narrazione autobiografica in carcere. A Pontedera è attivo un progetto sulla toponomastica femminile che porterà all’intitolazione delle piste ciclabili della città a figure di donne. Chissà se una delle piste ciclabili non sarà dedicata proprio ad Athe Gracci.

Sarah Esposito