
Giudice durante un’udienza penale foto di repertorio
La chiusura dell’ufficio del giudice di pace ha destato sconcerto. Una posizione molto netta, arriva dal consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Pisa. "Una vicenda la cui gravità non deve sfuggire né essere sottovalutata – si legge in una nota –: la chiusura di un ufficio giudiziario, avvenuta di fatto e senza la contestuale previsione di meccanismi alternativi per la presentazione e gestione delle domande giudiziarie, priva un’intera comunità del funzionamento del sistema giustizia e della possibilità di agire per la tutela dei propri diritti, arrecando inammissibilmente un vulnus irreparabile alla comunità stessa che questo consiglio non intende tollerare".
Il consiglio, confermando la propria disponibilità a fare quanto possibile perché sia garantito il funzionamento dell’ufficio, "si riserva di assumere ogni opportuna iniziativa con riferimento a quanto accaduto". L’Ordine degli Avvocati – oltre ad interloquire ripetutamente con la presidenza del tribunale per individuare possibili soluzioni - si è adoperato fin dall’inizio per mitigare le conseguenze del disservizio: "in un primo tempo partecipando ad un’assemblea pubblica organizzata dal Comune di San Miniato nella quale ha esposto agli intervenuti le ragioni che militano a favore della permanenza (anzi, del rilancio) dell’ufficio – prosegue la nota –; successivamente incontrando personalmente i sindaci dei comuni di Castelfranco, Montopoli, e Santa Croce, dai quali ha ottenuto la disponibilità a sostenere economicamente il Comune di San Miniato per la gestione dell’ufficio".
Infine partecipando ad un incontro, nella PRESidenza del tribunale, "nel quale i sindaci confermavano la propria disponibilità a sostenere economicamente una quota delle spese di funzionamento del Giudice di Pace, dopo stipula di una convenzione". Invece siamo arrivati alla chiusura per mancanza di personale.
C. B.