L’ex direttore dell’Associazione Conciatori di Santa Croce, Piero Maccanti, lascia gli arresti domiciliari. Il gip del tribunale di Firenze ha accolto l’istanza del difensore, avvocato Giovanni Urti, e disposto una misura meno afflittiva: Maccanti (foto), si apprende, ha ora l’obbligo di dimora nel Comune di Castelfranco. L’ex direttore – protagonista di un trentennio ai vertici del mondo conciario del distretto – era stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta Keu della procura antimafia di Firenze su traffico illecito di rifiuti e corruzione nel Comprensorio del cuoio. Nelle settimane scorse lo stesso gip aveva già modificato alcune misure cautelari disposte nell’aprile scorso quando scattarono arresti e sequestri e il distretto venne travolto dallo scandalo. Per l’imprenditore Francesco Lerose, uno dei dei principali indagati dell’inchiesta – assistito dall’avvocato Pinucci – dopo quasi un mese di detenzione in carcere, il giudice concesse la misura degli arresti domiciliari ritenuta sufficiente a contenere le esigenze cautelari. Il titolare dell’azienda di Pontedera era l’unico finito in carcere. Mentre il Riesame accolse, a metà maggio, il ricorso di Aldo Gliozzi, direttore dell’Associazione Conciatori per il quale gli arresti domiciliari vennero sostituiti da una misura interdittiva. Questi gli altri indagati a vario titolo: Alessandro Francioni, Giulia Deidda, Franco Donati, Nicola Andreanini, Silvia Rigatti, Lorenzo Mancini, Cristina Brogi, Antonio Lasi, Fabrizio Veridiani, Manuel Lerose; Annamaria Faragò; Edo Bernini, Ledo Gori; Andrea Pieroni, Alberto Benedetti, Maila Famiglietti.
C. B.