Fa irruzione in Comune armato di martello, arrestato

Lari, arrestato 46enne: ha minacciato una funzionaria e danneggiato una scrivania e un telefono gridando contro sindaco e assessore

I carabinieri di Lari che conducono le indagini sul caso

I carabinieri di Lari che conducono le indagini sul caso

Lari (Pisa), 4 febbraio 2023 - Il giorno prima si era presentato in Comune, davanti un impiegato, rivolgendo parole di minaccia all’indirizzo del sindaco Mirko Terreni, dell’assessore Tosi e della responsabile del settore dei servizi alla persona. Poi l’escalation. Sono le 15 del pomeriggio di giovedì quando il 46enne, torna in municipio a Lari ed entra direttamente nella stanza del responsabile dei servizi alla persona: brandisce un martello, colpisce più volte sulla scrivania, spacca il telefono, e grida che avrebbe ammazzato anche il sindaco e l’assessore. Gli altri impiegati avvertono la polizia municipale ed i carabinieri. Le forze dell’ordine intervengono tempestivamente.

L’uomo viene così arrestato dai militari della Stazione di Lari nella flagranza di reato per violenza e minaccia a pubblico ufficiale, danneggiamento e porto abusivo di armi o oggetti atti ad offendere. Dopo essere stato bloccato dai militari, l’uomo è stato trovato in possesso anche di un coltello a serramanico. Il 46enne, successivamente all’arresto, è stato trattenuto nella camera di sicurezza dei carabinieri di Pontedera e ieri mattina è stato giudicato con rito direttissimo in tribunale a Pisa.

Da quanto abbiamo appreso il giudice, covalidato l’arresto, ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari in attesa del processo. Ma cos’è successo e cosa può aver spinto l’uomno ad assumere un comportamento del genere. E’ il sindaco Mirko Terreni a raccontare come sono andate le cose. "Il cittadino – spiega il sindaco – vive in un alloggio di proprietà del comune senza averne titolo. Un immobile che non è adeguato come abitazione. Così abbiamo deciso di sistemare la situazione, anche e soprattutto in suo favore: gli abbiamo prospettato una soluzione abitativa, in una struttura nella quale potesse trovare conforto fornendogli anche il vitto. E, inoltre, gli abbiamo prospettato un percorso per avviarlo verso un’occupazione. Questa è stata, riteniamo, la scintilla di tanta rabbia. Lui quell’immobile non vuole lasciarlo".

"Così – aggiunge il primo cittadino – si è presentato in Comune, la prima volta, indirizzando verso di me, l’assessore e la dirigente, minacce di morte sulle quali abbiamo fatto un’informativa. Non pensavo, tuttavia, che potesse verificarsi il secondo episodio. E’ stato importante l’intervento rapidissimo di agenti e militari". "Un episodio, devo dire – conclude Terreni - davvero grave. Tant’è che posso dire subito che ci costituiremo parte civile nel processo penale. Intanto è stata disposta, ho appreso, la misura degli arresti domiciliari".