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A Santa Croce la stella algerina del tennis: "Sono musulmana, ma sul campo vesto come voglio"

La campionessa è a Santa Croce per disputare gli internazionali juniores. "In Algeria sono una star - racconta lei - mi vogliono tutte le radio e le tv del Paese"

Ines Ibbou (foto Facebook)

Santa Croce sull'Arno, 12 maggio 2015 - «Sono musulmana, ma il tennis è uno sport, quindi posso vestirmi come voglio». Ines Ibbou, 16 anni, di Algeri, è l'unica tennista algerina in circolazione. Gioca indossando bandana bianca, maglietta arancione, pantaloncini viola e scarpe fucsia. In questi giorni è a Santa Croce sull'Arno (Pisa), per gli Internazionali juniores, in programma fino a sabato. «Il problema - spiega - è che in Algeria sono l'unica a praticare il tennis a certi livelli. È sempre stato così, da quando decisi di iniziare. Fu allora che mio padre mi disse che avrei potuto fare la mia scelta».

Ines Ibbou, spiega una nota degli organizzatori del torneo, «è la numero 68 tra le junior ed ex 780 tra le pro (prima dell'infortunio del luglio scorso alla caviglia destra). Oggi, al secondo turno, ha polverizzato (61,60) la numero 2 del seeding, la cinese Wushuang Zheng (numero 21 al Mondo), giocando un tennis molto vario, tecnico, con un rovescio in top-spin e un dritto importante». «In Algeria sono una star - racconta Ines - mi vogliono tutte le radio e le tv del Paese. E quando sono libera, coltivo una passione, andare sul go-kart. Adoro le macchine, sono tifosissima della Ferrari. Alle donne algerine che non praticano sport dico di non avere paura, di fare la propria scelta, senza rimorsi». Ines ha iniziato a sei anni: «Presi la racchetta in mano e me ne innamorai. Andavo a scuola, poi il tennis. Ma non ci sono mai state compagne con cui confrontarmi, solo maestri. Dal prossimo settembre mi sposterò a Valencia, all'accademia TenisVal, dove lavora Sergio Gallego, il coach che mi segue nel circuito italiano. Come ho fatto a arrivare fin qui? Con l'aiuto della federazione e del ministero dello sport»