Il tartufo ha il suo museo. Apre le porte il MuTart: "In mostra la cultura e la storia della cavatura"

Al taglio del nastro anche il presidente della Regione Eugenio Giani

Il tartufo ha il suo museo. Apre le porte il MuTart: "In mostra la cultura e la storia della cavatura"

Il tartufo ha il suo museo. Apre le porte il MuTart: "In mostra la cultura e la storia della cavatura"

Alba l’ha inaugurato pochi mesi fa. San Miniato segue a ruota e, ieri, ha aperto le porte del settimo museo del tartufo in Italia, grazie alla Fondazione San Miniato promozione guidata da Marzio Gabbanini. E’ il MuTart, nel cuore del centro storico e del territorio dove, nel 1954 fu trovata la pepita più grande del mondo – oltre due chili – che andò in dono all’allora presidente degli Stati Uniti. Al taglio del nastro il presidente della Regione Eugenio Giani, il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo, i senatori Ylenia Zambito e Dario Parrini e, ovviamente, il sindaco Simone Giglioli ed i suoi assessori, e rappresentati del mondo associativo locale e non solo.

Il museo è sostenuto dall’amministrazione comunale e patrocinato dagli altri 29 Comuni che fanno riferimento all’area delle colline sanminiatesi – che manda sul mercato circa 30 quintali l’anno di tartufo, fra bianco nero e marzolo – oltre che dall’Associazione Tartufai delle Colline Sanminiatesi. Ma cosa si può vedere nel Mutart? Nel museo sarà possibile apprezzare sia reperti legati alla tradizione della cerca e cavatura, ma sarà anche possibile vivere delle esperienze immersive, "entrando" insieme ai tartufai in quell’arte fatta di riti e segreti che è la cerca e cavatura del tartufo, da alcuni anni proclamata patrimonio Unesco. Inoltre – con dispositivi realizzati ad hoc – chi vorrà potrà conoscere tramite video i vari protagonisti della cerca e cavatura: il tartufaio, il cane (che sia un meticcio sanminiatese o un lagotto), le piante tartufigene, il vanghetto utilizzato per scavare il terreno e non solo. In esposizione tanti oggetti che "raccontano" la cultura del tartufo.

"Una realtà – ha detto Mazzeo, parlando del museo alla presentazione a Palazzo Grifoni – che valorizza il territorio, le sue risorse e attrae turismo". Il presidente Giani ha sottolineato l’importanza della realizzazione di questo museo perché il tartufo è "indicatore della sostenibilità del territorio" ma è anche ciliegina sulla torta di una terra di grande cultura. L’inaugurazione è stata anticipata al mattino dall’assemblea dell’Associazione Nazionale Città del Tartufo a Palazzo Grifoni, a cui è seguito nel pomeriggio un incontro dedicato al progetto museo con autorità di livello regionale e nazionale.