Il pastore si arrende agli attacchi dei lupi "Ho venduto il gregge e i locali per la mungitura"

Il racconto di Giuseppe Zizi: "Una volta era tollerabile perdere un paio di capi all’anno. Ma la situazione è precipitata"

Giuseppe Zizi

Giuseppe Zizi

Volterra, 24 febbraio 2023 - «Basta. Smetto. I lupi hanno vinto". Per Giuseppe Zizi, agricoltore 57enne di Mazzolla, è stata la decisione più difficile e sofferta della sua vita: "Per non cadere in tentazione ho smantellato anche i locali per la mungitura e venduto il gregge. Sono figlio di allevatore. Ma da dieci anni a questa parte allevare le pecore è stato come andare ogni giorno in trincea. Una volta era tollerabile perdere uno, due capi all’anno. Negli ultimi cinque anni però è peggiorata la situazione".

A denunciare una situazione insostenibile è Coldiretti Pisa che torna ad accendere i riflettori sul fenomeno delle predazioni. "Abbiamo perso un’intera generazione di pastori. Si tratta di figli di pastori che a loro volta erano stati figli di pastori. Stiamo parlando di un’esperienza centenaria che la presenza di veri e proprio branchi di predatori da un decennio a questa parte stanno mettendo in serio pericolo. – spiega Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana e presidente Coldiretti Pisa – Le aggressioni alle greggi sono all’ordine del giorno tanto che molti decidono di non denunciare nemmeno più, così come gli avvistamenti di lupi e ibridi, arrivati ormai fino alle porte delle abitazioni.

Le contromisure non sempre sono sufficienti. C’è un clima di esasperazione e scoraggiamento tra i pastori che deve preoccupare e deve far riflettere chi è chiamato a tutelare le imprese agricole e le comunità.

Le testimonianze anche nelle ultime settimane sono state molte da parte dei pastori che si sono trovati faccia a faccia con il lupo, che hanno visto morire i cani da guardiania ed azzannare i greggi in pieno giorno. Denunciare non può essere la risposta perché una predazione non ripaga mai i danni, il lavoro e la passione".

«Lasciare le greggi all’aperto non è più possibile. La mattina - dice Zizi – trovavo i lupi ad aspettare il gregge. In cinque anni ho perso almeno 80 capi. Non ho mai denunciato: a cosa serve? Ho alzato le recinzioni per il ricovero notturno e utilizzato cani da guardiania a mie spese. Tutto inutile. Burocrazia e rincari hanno poi fatto il resto.". Il gregge di Zizi, 350 capi, alimentava la filiera che produce formaggi. Litri che vengono a mancare, mettendo a rischio anche la sopravvivenza di prodotti come il pecorino delle Balze Volterrane Dop e il pecorino Toscano Dop.