Cinghiali, le strade a rischio incidenti "Sempre più vicini ai centri abitati"

Dalla Volterrana al tratto che collega Empoli a Fucecchio, fino alla Tosco Romagnola: la mappa del pericolo. Il sindaco delegato dell’Unione, Mugnaini: "Ogni zona è potenzialmente sottoposta agli attraversamenti"

Cinghiali, le strade a rischio incidenti  "Sempre più vicini ai centri abitati"

Cinghiali, le strade a rischio incidenti "Sempre più vicini ai centri abitati"

di Tommaso Carmignani

EMPOLESE VALDELSA

Le strade più pericolose sono le provinciali, quelle a ridosso della campagna. Strade dove si corre veloce, soprattutto di notte. Dalla Sp4 Volterrana, in Valdelsa, a quella che collega Empoli a Fucecchio e passa attraverso le frazioni di Bassa, e Gavena. Poi ci sono quelle secondarie, come la Sp 80 da Fornacette ad Anselmo, nel comune di Montespertoli. Ma avvistamenti di cinghiali sono stati fatti anche lungo il cosiddetto stradone di Marcignana e perfino sulla Tosco Romagnola nei centri abitati di Empoli e Montelupo. Insomma, anche nell’Empolese Valdelsa esiste un grosso problema legato agli ungulati, sempre più vicini alle città e sempre più pericolosi non soltanto per gli agricoltori, ma anche – e soprattutto – per gli automobilisti. La denuncia è arrivata da Coldiretti, che ha tracciato una vera e propria mappa in Toscana delle strade più a rischio.

"In realtà - spiega il sindaco di Montespertoli con delega all’agricoltura per l’Unione dei Comuni, Alessio Mugnaini – ogni zona è potenzialmente sottoposta agli attraversamenti. Abbiamo sempre più segnalazioni di cinghiali vicini al paese, nelle strade ai margini e in quelle più centrali". Il problema cresce con l’aumentare dei numeri. "La loro popolazione è semplicemente esplosa. Aumentano a dismisura e si stanno sempre di più avvicinando alle strade urbane e ai centri abitati. Ho letto che anche l’aumento dei lupi nei boschi sta spingendo cinghiali e caprioli verso le città: fuggono – dice Mugnaini – da quello che è il loro predatore naturale". Un problema, quello della viabilità, che si collega alle ormai ben note proteste degli agricoltori. "Il cinghiale devasta, mentre il capriolo è più selettivo. Entrambi fanno danni e le segnalazioni continuano ad aumentare". Ovviamente diventa difficile prendere le dovute contromisure quando si tratta di alzare barriere e recinzioni. "Non possiamo realisticamente pensare di chiudere tutti i fondi agricoli del nostro territorio – prosegue Mugnaini – anche perché si tratta di aree che vengono frequentate dai turisti e dai camminatori e che devono comunque mantenere una certa fruibilità". Servono quindi delle contromisure adeguate. "Auspichiamo un impegno importante da parte della Regione, soprattutto per quanto riguarda la caccia di selezione o i provvedimenti veterinari volti a contenere la popolazione di questi animali. Quel che è certo – chiosa il sindaco - è che non possiamo continuare ad osservare inermi una crescita così massiccia degli ungulati, perché la convivenza è a rischio".