Il futuro della medicina. Stimolazione ultrasonica al posto dei farmaci

Il laboratorio di Biorobotica del Sant’Anna al lavoro su nuove cure "Indagini sui bio-effetti di una terapia non invasiva". Stop agli antinfiammatori.

Un laboratorio di ricerca

Un laboratorio di ricerca

Pontedera, 28 marzo 2023 – Una nuova terapia basata sulla stimolazione ultrasonica è in grado di ottenere effetti anti infiammatori sui macrofagi umani e contrastare con più efficacia patologie in cui l’infiammazione cronica ha un ruolo rilevante. È il principale risultato di uno studio pubblicato sulla rivista APL Bioengineering e condotto dall’istituto di biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, nella sede di Pontedera, portato avanti con due aziende che producono dispositivi medicali, l’italiana BAC Technology e la francese Image Guided Therapy La ricerca è stata realizzata nell’ambito del progetto europeo ‘Admaiora’ incentrato sulla cura dell’osteoartrosi, coordinato dal professor Leonardo Ricotti.

"I risultati ottenuti possono aprire la strada per il trattamento di patologie in cui l’infiammazione cronica ha un ruolo importante, quali osteoartrosi e polineuropatie – dichiara Andrea Cafarelli, ricercatore dell’istituto di biorobotica e del progetto Admaiora sul fronte delle tecnologie di stimolazione non invasive mediante ultrasuoni. Il controllo dell’infiammazione rappresenta una criticità nella gestione di diverse patologie come il cancro, le polineuropatie periferiche e l’osteoartrosi. Attualmente, in ambito clinico, i farmaci anti infiammatori non sempre sono soddisfacenti e possono causare effetti collaterali dannosi. Per scatenare una risposta immunitaria nell’organismo umano a seguito di un’infiammazione, i primi a intervenire sono proprio i macrofagi, le cellule del sistema immunitario che danno origine a dei segnali infiammatori alla base della risposta immunitaria.

"Nel nostro studio – commenta Francesco Iacoponi, allievo PhD dell’istituto di biorobotica e primo autore del paper – abbiamo indagato i bio-effetti di una terapia non invasiva e molto sicura, costituita da ultrasuoni pulsati a bassa intensità". E’ stato utilizzato un particolare sistema, brevettato e sviluppato in questi anni dal gruppo di ricerca coordinato da Ricotti, che consiste di varie componenti che consentono di esporre il campione biologico a una dose ben controllata di energia meccanica. I risultati sono molto promettenti e potrebbero costituire una solida base per futuri trattamenti clinici mirati a ridurre l’infiammazione in una specifica zona dell’organismo. Ecco i ricercatori che hanno partecipato allo studio: Francesco Iacoponi, Andrea Cafarelli, Francesco Fontana, Tiziano Pratellesi, Erik Dumont, Ivana Barravecchia, Debora Angeloni e Leonardo Ricotti.