
La strada in cui è rimasto bloccato l’autobus a causa della sosta selvaggia (foto di Autolinee toscane)
Scattano le vie legali. Autolinee Toscane – fa sapere l’azienda – ha dato mandato ai propri avvocati di valutare la possibilità di procedere per interruzione di pubblico servizio e risarcimento danni a carico dei proprietari degli autoveicoli che, parcheggiati in sosta vietata, hanno impedito il regolare svolgimento del servizio di trasporto pubblico di persone sui bus di At. I fatti si sono svolti nel pomeriggio del 22 maggio alla Stazione ferroviaria di San Miniato, dove numerose auto parcheggiate in divieto di sosta "hanno impedito al bus di At della Linea 320 di transitare", spiega l’azienda di trasporto pubblico locale in una nota. Proprio a causa di questa situazione "Autolinee Toscane è stata costretta a sopprimere la corsa dalle 16,15 alle 16,45". Da quanto abbiamo appreso da cittadini proprio in quell’orario e sotto la pioggia battente – oltre al rientro di alcuni pendolari – c’erano eccezionalmente numerosi genitori di San Miniato e San Miniato Basso che erano andati a riprendere i bambini delle scuole che erano stati a Pisa con il treno: genitori che si sono concentrati con le macchine davanti alla stazione invece di cercare un posto – per poi raggiungere a piedi, con l’ombrello, i bambini di ritorno dalla gita – in attesa di un treno che era a sua volta in ritardo. Questo ha ovviamente causato un grande affollamento di auto. Così c’erano automobili ovunque, erano parcheggiate lungo la strada, ma anche nei punti che rendevano difficile le manovre dei mezzi e la loro successiva immissione su viale Marconi. Divieti di sosta che – come ha spiegato Autolinee – hanno impattato, appunto, in maniera sensibile anche sul servizio svolto dei mezzi di Autolinee. Va anche detto che la zona della stazione ferroviaria di San Miniato insiste in un’area dove c’è un solo parcheggio con alcune decine di posti che si trova a circa duecento metri: parcheggio molto utilizzato dai pendolari e che non riesce a far fronte alla necessità nelle situazioni di eccezionale affluenza allo scalo ferroviario. Questo, tuttavia, non giustifica affatto le auto in sosta vietata e quando accaduto nel pomeriggio di giovedì.
Carlo Baroni