GIUSEPPE PINO
Cronaca

Ciliegie, il clima guasta la festa. Produzione in calo fino al 30%

Pioggia eccessiva provoca l’esplosione della buccia. "L’altalena climatica mette a dura prova le aziende" .

La raccolta delle ciliegie si è ridotta in una percentuale compresa tra il 20 e il 30%. Gravi danni per i produttori (foto d’archivio)

La raccolta delle ciliegie si è ridotta in una percentuale compresa tra il 20 e il 30%. Gravi danni per i produttori (foto d’archivio)

LARIAl via questa mattina il primo fine settimana della sessantasettesima edizione della Sagra della ciliegia di Lari Igp. Una sagra che ambisce a superare il record di presenze dello scorso anno, quando gli arrivi negli spazi della festa si attestarono poco sotto quota 25mila. Tante le iniziative che faranno da contorno al prezioso frutto rosso, a cominciare dallo spazio gastronomico sempre molto gettonato, e poi musica e intrattenimento. Anche se la protagonista sarà lei, la ciliegia, che insieme ai prodotti dei quali costituisce l’ingrediente principale, faranno bella mostra nei numerosi banchi del mercato. Questo, nonostante il clima variabile e inclemente degli ultimi giorni ha rischiato seriamente di compromettere la stagione di raccolta della ciliegia di Lari, la ciliegia più famosa della Toscana. Ciliegia che grazie al riconoscimento del marchio Igp, la Igp regionale numero sedici, è stata inserita nel paniere regionale delle specialità alimentari tradizionali, i cosiddetti Pat. La produzione complessiva, stando alle prime stime dei produttori, è al di sotto della media stagionale in una percentuale compresa tra il 20 e il 30 percento. Il calo è dovuto principalmente ad una primavera anomala con tanta pioggia caduta proprio a ridosso dell’avvio della raccolta. Pioggia eccessiva che ha generato il cracking, ovvero il fenomeno che registra l’esplosione della buccia. "L’altalena climatica sta mettendo a dura prova la sopravvivenza delle imprese agricole e la biodiversità espressa dalle piccole comunità agricole – ha detto Marco Pacini, presidente di Coldiretti Pisa – l’indicazione IGP è al contrario un elemento che migliora la redditività delle imprese il cui valore aggiunto medio è superiore del 38% rispetto ai prodotti simili non certificati"."Nel territorio tra Lari e Casciana Terme i terreni coltivati a ciliegia sono circa 65 ettari, per una produzione stimata media annua di circa 200-250 quintali – ha aggiunto Pacini – le aziende agricole attualmente attive e in grado di apporre il marchio Igp sulle confezioni sono otto".Giuseppe Pino