
Il tartufo di San Miniato
Il tartufo di primavera c’è. Meno avaro del prelibato bianco autunnale, quest’anno rarissimo e con prezzi da capogiro. Il marzuolo è arrivato: buona abbondanza, anche se le pepite per ora non sono di grandi dimensioni. Ma la raccolta è appena partita e si può dargli tempo tutto marzo per sfornare anche i pezzi più belli. Il prezzo? mediamente si parte da 700 euro al chilo, per salire, ovviamente, in base alla pezzatura. La qualità 2025? davvero discreta - stando ai commercianti di tartufo –: quest’anno il marzuolo ha anche un’ottima profumazione che, per il tartufo, si sa, è un indice fondamentale.
Quella del marzuolo è una stagione breve (anche se da calendario va dal 10 gennaio al 20 aprile): il clou della raccolta si ha nel mese di marzo e nella prime due settimane di aprile. Poi si aprirà la possibilità di raccogliere il nero d’estate, fino al 31 agosto: un tartufo che ha il suo momento d’oro nel periodo più caldo e il cui andamento è un ottimo termometro per capire quale autunno si prospetta per il bianco pregiato.
Intanto però San Miniato celebra tutto il mese il bianchetto, un prodotto molto dedicato al mercato locale - o comunque a quello italiano - e poco vocato all’export, anche perché un volta tolto dalla terra ha un periodo di conservazione piuttosto breve. In questi ultimi anni San Miniato ha saputo valorizzare questo prodotto che, in quanto "cugino" del sicuramente più prezioso e delizioso bianco autunnale, era sempre rimasto molti passi indietro. Invece ha qualità e caratteristiche che possono impreziosire la cucina. A Cigoli si torna a tavola e in festa il prossimo fine settimana in nome del marzuolo.
C. B.