"Hanno rovinato i miei pannelli, ora li tolgo"

Scritte fasciste e antisemite a Volterra, l’artista Campus getta la spugna. E il sindaco tuona: "Ora una condanna unanime". Tutte le reazioni

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di Ilenia Pistolesi

E’ più di un atto vandalico, perché imbrattare opere d’arte con scritte antisemite, svatische, parole inneggianti il nazifascismo, proprio nel Giorno della Memoria, significa esaltare la barbaie più assoluta. Ed è una violenza che oscura le comunità dell’oggi. L’atto perpetrato contro l’installazione ‘Poetico Alabastro’ di Giuseppangela Campus, con i pannelli dell’artista nel sottopassaggio di Gioconovo ricoperti di scritte che inneggiano al fascismo, con parole irripetibili contro gli ebrei, svastiche e frasi oscene, insieme alla bandiera della Pace strappata in concomitanza dalla sede Anpi, sono fatti che aprono scenari di riflessione.

"Sono sconvolto da quanto accaduto – sottolinea il sindaco Giacomo Santi – e mi auguro che da tutta la città arrivi una condanna unanime rispetto a un gesto così grave e scellerato. Un atto che non deve passare in secondo piano, che non deve essere perdonato, a mio avviso. Il gesto non deve essere derubricato come una ragazzata da tralasciare". L’artista Campus ha deciso di far scendere il sipario sulla sua installazione, dopo il vile atto. "Toglierò i pannelli. Hanno rovinato tutto e voglio sperare che chi ha lasciato impresse quelle abominevoli scritte sia un gruppo limitato di persone. Dispiace perché ‘Poetico Alabastro’, un lavoro di ricerca, da Omero in poi, di frammenti poetici in cui ricorre la parola alabastro, era stato molto apprezzato dalla cittadinanza". Duro il commento dell’assessore alle culture Dario Danti. "Quanto avvenuto contro la cultura, l’arte, la convivenza civile e la storia della nostra città è un fatto estremamente grave che non deve passare sotto silenzio. Ognuno deve fare la propria parte: continueremo e intensificheremo le nostre iniziative per divulgare la cultura dell’antifascismo e della Resistenza, nonché i valori fondanti della nostra Costituzione repubblicana nei confronti di tutta la cittadinanza e, in particolare, degli studenti e delle giovani generazioni.". Parole cui fa eco il pensiero dell’assessore all’istruzione Viola Luti.

"Il gesto, di una gravità assoluta, rimarca l’importanza di continuare a parlare nelle scuole di stragi nazifasciste. Evidentemente certi concetti non sono così acquisiti. Il ruolo della scuola è fondamentale, così come lo sono le celebrazioni legate al Giorno della Memoria: quel che è accaduto coinvolge tutti, è un gesto intriso di abbrutimento morale. La storia non deve mai sbiadirsi ed è compito di tutti lavorare affinché non si disperda la memoria di una delle pagine più oscure e deplorevoli dell’umanità". Il presidente Anpi Ascanio Bernardeschi parla di "un gesto vile. Tutti dobbiamo preoccuparci perché si sta creando un clima pericoloso, generato anche da certe ‘distorsioni’ della storia a opera di alcuni gruppi politici. Non dobbiamo mai abbassare la guardia".

"Il gesto è offesa alla memoria delle vittime dell’olocausto e di una comunità intera. E’ inaccettabile – dice la consigliera comunale Roberta Benini – e anche se i colpevoli fossero giovani o giovanissimi, non dobbiamo passarci sopra. Mi auguro che gli autori del gesto vengano trovati, perché dovranno rispondere a tutti". "Un atto che è offesa alla nostra città, alle nostre tradizioni, alle radici e alla cultura – scrive l’associazione Ultima Frontiera, fra le promotrici dell’installazione che è stata violata con parole e simboli di odio – non sappiamo se gli autori del gesto abbiamo, o meno, consapevolezza di ciò che hanno fatto, ma crediamo che sia doverosa una ferma condanna da parte di tutti e un intervento concreto da parte delle istituzioni preposte per individuare i colpevoli".