REDAZIONE PONTEDERA

Gruppo A - Classi seconde Istituto Comprensivo "Curtatone e Montanara" - Pontedera

I cartoni animati di origine giapponese, spiegati a chi ancora non sa cosa sono e come vengono prodotti

Il termine "Anime" è una abbreviazione giapponese di "animēshon" traslitterazione della parola inglese "Animatio" e viene usato per descrivere cartoni animati di origine giapponese. I cartoni animati che noi definiamo "Anime" sono nati in Giappone nel 1963 e il primo anime fu Astro boy, creato da Osamu Tezuka. La maggior parte degli anime prima vengono scritti e disegnati in fumetti chiamati manga, oppure vengono ispirati da videogiochi o da romanzi e, se hanno successo, gli autori sviluppano in un’animazione. All’inizio gli anime non avevano suoni di sottofondo, ma in seguito fu aggiunta la sonorizzazione con l’aggiunta delle voci e della colonna sonora costituita dagli effetti sonori, dalla musica di sottofondo e dalle canzoni. Come è che gli anime sono molto popolari ancora oggi? I motivi sono stati principalmente due: il mercato dei manga giapponesi e l’arrivo della televisione. Il primo anime giapponese trasmesso in Italia fu Barbapapà. L’Italia è stato uno dei primi paesi occidentali ad importare anime. L’animazione ha avuto impatto sulla cultura dei giovani italiani nati dalla fine degli anni sessanta in avanti, la cui infanzia ne è stata caratterizzata. Ora che abbiamo capito chi sono gli anime, passiamo alla procedura di creazione di un anime. Dopo che si è scelto il soggetto, si procede alla scrittura della sceneggiatura, in base alla quale il regista, insieme al direttore di produzione, comincia a fornire le prime direttive al character designer (la persona che si occupa della progettazione dei personaggi), al direttore artistico (la persona che si occupa della parte grafica e visuale dell’ anime). Dunque si passa alla realizzazione dell’e-konte, una sorta di storyboard dell’anime che funge da traccia base per tutto lo staff. Una volta definiti l’e-konte, il character design e gli sfondi, vengono realizzati i disegni preliminari che vanno a formare l’animatic, ossia una versione filmata dell’e-konte necessaria per verificare sia i tempi ed il ritmo delle scene, sia la coerenza di suoni e immagini. Poi si passa alla fase di realizzazione dell’animazione vera e propria. Nell’animazione tradizionale tutti i disegni, all’infuori degli sfondi, vengono quindi trasposti su fogli di plastica trasparente, che vengono anche colorati e poi sovrapposti in più strati sugli sfondi per comporre i frame da fotografare. Nel caso dell’animazione assistita dal computer, i disegni vengono digitalizzati con scanner, colorati e ombreggiati al computer, sovrapposti agli sfondi, digitalizzati ed animati impiegando software appositi con i quali i vari frame vengono composti e memorizzati in sequenza. Una volta completata l’animazione, ha luogo la sonorizzazione, che consiste nell’aggiunta delle voci e della colonna sonora, costituita dagli effetti sonori, dalla musica di sottofondo e dalle canzoni.