
Aurora Pacchi
Lajatico (Pisa), 20 maggio 2023 - Il festival dei festival al centro di un vecchio e strano caso che verrà riportato alla luce, dopo anni, dalla trasmissione Report, in una puntata che andrà in onda il prossimo lunedì. Una faccenda che, dopo tempo, ancora scotta, e che vede fra i protagonisti l’artista e cantante Aurora Pacchi dei Madaus, gruppo musicale sbocciato fra Volterra e Lajatico. Correva più di un lustro, era esattamente il 2017, quando Pacchi, allora insegnante alla scuola di musica di Volterra e già componente del gruppo musicale Madaus, partecipò come solista alle selezioni per il festival di Sanremo, categoria “Area Sanremo“, Sanremo Giovani per farla breve. Ebbene, emerse un casus belli e una patata bollente per gli organizzatori del festival, perché Pacchi, nonostante l’alto punteggio ottenuto, fu esclusa. Idem un suo collega, Michelangelo Giordano che, dopo una sequela di voti più che positivi, si vide rifilare un secco no. Cosa accadde, dunque, in quella fase di pre selezione?
"Voti altissimi per Pacchi e Giordano – scrive Report in un post che anticipa la trasmissione che andrà in onda lunedì prossimo – ma dopo gli apprezzamenti della commissione giudicante, entrambi ricevono un’esclusione di gara". Pacchi quindi chiede un accesso agli atti e scopre che cantanti con votazioni inferiori erano passati alla fase successiva. Chi faceva parte della giuria? Roby Facchinetti e Giusy Ferreri, coordinati dal responsabile Paolo Giordano. Ma il criterio di selezione, e lo ribadisce nell’anteprima pubblicata da Report, Livio Emanuele, presidente orchestra Sinfonica Sanremo, ribadisce che “passa chi ha voti superiori rispetto a quelli che sono stati eliminati“. I voti di Pacchi: 9 a intonazione e voce, 9 a presenza scenica, idem a performance, 9 + a brano, con un giudizio complessivo 9+. E ancora: intonazione e voce, presenza scenica, performance, brano e giudizio complessivo come punteggio 9/5. Ma qualcosa andò storto. Pacchi fuori, e cantanti con voti più bassi che riuscirono a planare alla fase successiva. Una faccenda che, a distanza, di anni, accende un riflettore sul funzionamento di gare, che ricordiamo sono pubbliche. Sì, anche per la kermesse più amata dagli italiani.