
È considerato uno dei pionieri della gastronomia italiana contemporanea a New York. Nel suo ristorante San Domenico, a Central Park South, ha visto tra i clienti star da Michael Douglas a Catherine Zeta Jones, da Stallone a Sophia Loren, da Sharon Stone a Harrison Ford. Un vero ambasciatore della cucina italiana negli Stati Uniti, patron di sei ristoranti italo-americani che hanno fatto la storia culinaria della Grande Mela, mete del jet-set internazionale. Al secolo Antonio Magliulo, nato a Torre del Greco in provincia di Napoli, dei suoi 84 anni di vita e carriera di ristoratore di successo è stato raccontato tutto sui media nazionali e internazionali dopo la sua morte, avvenuta a inizio aprile.
Un filo unisce New York a Peccioli. Che rende Tony May semplicemente zio Tony. Per Carmela Magliulo, ristoratrice e co-titolare, insieme alla socia Cristina Napoli, del ristorante Audha nel cuore del paese, May era per Carmela molto più dello zio d’America che aveva fatto fortuna. Era una fonte di ispirazione, un esempio da seguire e una fonte di consigli. "La mia famiglia è sempre stata legata al mondo della ristorazione – esordisce Carmela - Un mondo che mi è sempre appartenuto. Mi sono laureata in economia e ammiravo mio zio Tony per la sua capacità imprenditoriale. Vedevo come si muoveva, era instancabile". Carmela per un periodo era convinta di andare negli States e di mettere a frutto la sua laurea, anche se non lavorando nell’attività dello zio Tony. Poi, da Torre del Greco dove è nata e cresciuta, decise di seguire una strada diversa, immergendosi in una realtà completamente opposta a quella della Grande Mela. Arriva a Peccioli quasi per caso e nel 2014, con la socia Cristina, decide di aprire una piccola realtà nella quale riportare i sapori di Napoli in un’attività a gestione familiare.
Nasce il ristorante Audha. "Tutto è nato come un gioco, avevamo un’amica che aveva aperto un fashion store a Torre Annunziata con lo stesso nome – raccontano Carmela e Cristina - Una donna imprenditrice che per noi era fonte di ispirazione. Poi ci piaceva il significato della parola audha, si lega alla figura di un uomo coraggioso e valoroso". Esattamente come Tony May. "Le volte che tornava in Italia faceva, ovviamente, sempre ritorno a casa. E andava a trovare la mamma – racconta Carmela - Si sentiva a casa con la cucina, spesso cucinava lui. E per il futuro continuerò a mettere a frutto, anche nei piatti grazie all’esperienza di Cristina, i consigli di mio zio. Semplicemente zio Tony".