’Corrispondenze negate’ in attesa di risposta

L’artista Capossela ha aperto una casella postale, la numero 39. Entro il 28 febbraio si attendono le lettere

Sono state spedite in tutta Italia nei mesi scorsi 460 lettere scritte dai pazienti internati nell’ex ospedale psichiatrico di Volterra, mai consegnate e liberate, progetto che ha trovato linfa grazie alla rigenerazione umana impressa nel programma di Volterra22. I pensieri, le fantasie, i sogni e le confidenze affidate a quei messaggi, archiviati dai medici come documenti clinici, hanno trovato ascolto grazie all’opera d’arte pubblica ‘Corrispondenze’, ideata per Volterra XXII dall’artista Mariangela Capossela.

Il percorso ha voluto ristabilire idealmente il dialogo interrotto dalla censura dettata dalla legge sanitaria in vigore a Volterra fino al 1974. Ora, a distanza di qualche mese, il progetto ‘Volterra che cura’ con le sue ‘Le Corrispondenze Negate’ aspetta una risposta.

La casella postale 39 accoglierà le risposte fino al prossimo 28 febbraio a un indirizzo speciale, Mariangela Capossela Corrispondenze immaginarie CP39 56048 Volterra, Pisa.

Mariangela Capossela ha scritto, trascritto, piegato, timbrato, assemblato, scansionato, comunicato, incollato e inviato la corrispondenza, con un lavoro attento, lento, che ha richiesto di fare resistenza alla velocità del contemporaneo. I documenti all’origine del progetto provengono dal volume Corrispondenza Negata. Epistolario della nave dei folli (Del Cerro 2008, prima edizione Pacini 1981), che riunisce una selezione delle migliaia di lettere scritte da persone internate nel manicomio nel periodo compreso tra il 1889 e il 1974.