Via libera dal governo al terzo mandato per i sindaci dei Comuni fino a 15 mila abitanti e allo stop dei limiti di mandato per i comuni più piccoli. Un provvedimento accolto positivamente in modo unanime anche alle nostre latitudini, pur con qualche distinguo, e una generale prudenza dovuta alla tattica politica. Ma se il presidente nazionale dell’Anci, Antonio Decaro, già chiede il terzo mandato a tutti i Comuni, qualunque sia la loro dimensione, il sindaco di Casciana Terme Lari, Mirko Terreni, invita la politica "a interrogarsi sul perché è sempre più difficile trovare persone disponibili a impegnarsi nella cosa pubblica e non è certo per una questione economica perché il recente adeguamento degli stipendi ha superato questo gap".
Il punto, quindi, secondo Terreni, è proprio politico e investe in pieno la crisi della rappresentanza, che quando "amministri un piccolo comune come il nostro, sei in difficoltà a dare risposte ai cittadini, per colpa anche di istituzioni sovracomunali non sempre attente alle nostre esigenze e che ti rende una specie di Don Chischiotte. Senza considerare che il provvedimento del governo, pur positivo nel merito, è tardivo e denuncia una grande confusione in ordine alle autonomie locali". La metafora del sindaco lasciato solo nel suo piccolo comune convince anche il primo cittadino di Chianni, Giacomo Tardini: "Svogliamo un ruolo molto faticoso e se è vero che l’alternanza e il rinnovamento sono il sale della democrazia è altrettanto che vero che è sempre più difficile trovare persone disponibili a impegnarsi per la propria comunità, sacrificando molto della vita personale". Del resto, ammette Tardini, "io stesso dopo dieci anni sto riflettendo sul futuro, perché credo che per fare questo lavoro serva entusiasmo e mente sgombra e dopo tanti anni talvolta non è così, soprattutto per chi come me non ha mai abbandonato neppure la professione". Critiche alla "tempistica di questo provvedimento" anche da Gabriele Toti sindaco di Castelfranco, secondo il quale "invece la tempistica in politica è molto importante e non si può fare un provvedimento del genere a 4 mesi dalle elezioni, quando le elezioni sono già da tempo al lavoro su programmi e candidature".
Sul suo futuro resta abbottonato: il centrosinistra per Castelfranco, stava infatti da tempo lavorando sul profilo di Federico Grossi, vice proprio di Toti: "C’era già un percorso avviato con il Pd e la maggioranza e la coalizione e decideremo nelle prossime settimane, valutando anche questo scenario nuovo che si è presentato". Già tutto deciso invece a Calci dove la coalizione di centrosinistra conferma il tandem Massimiliano Ghimenti-Valentina Ricotta, con il sindaco pronto per il terzo mandato insieme alla sua vice. Se il sindaco di Peccioli, Renzo Macelloni, preferisce per ora "non commentare", e Arianna Cecchini di Capannoli fa altrettanto "perché impegnata in commissione", il sindaco di Crespina Lorenzana Thomas D’Addona annuncia di "tornare a lavorare a tempo pieno come ingegnere meccanico: la decisione è già presa a livello politico anche in giunta e siamo tutti d’accordo a sostenere un’altra candidatura in continuità". Il nome non lo fa ma i rumors politici indicano l’assessore David Bacci come favorito. Nessuna rivelazione sul futuro dal sindaco di Lajatico Alessio Barbafieri, che però giudica "positivo il provvedimento perché da continuità a un lavoro portato avanti negli anni dai primi cittadini, ma io non ho ancora deciso cosa farò".
Infine, la sindaca di Montescudaio, Simona Fedeli, è d’accordo la decisione del Governo "ma io non non so se mi ricandiderò, sono un’insegnante e devo valutare anche il mio futuro professionale: presto scioglierò la riserva".