Cieco e con l’iper fiuto Marley, il cane speciale che cerca i dispersi

Il pastore tedesco star dei social si allena per salvare vite con la Vab. L’addestratore: "I risultati sono ottimi. La prima missione? In autunno". .

Cieco e con l’iper fiuto  Marley, il cane speciale  che cerca i dispersi

Cieco e con l’iper fiuto Marley, il cane speciale che cerca i dispersi

Trasformare quello che può sembrare un limite in un punto di forza. E sfruttarlo per aiutare gli altri, sottrarre le persone al pericolo, salvare delle vite. È la storia di Marley, supercane non vedente. Appena nato, Marley ha rischiato di essere soppresso, è stato abbandonato in un canile di Bari e poi ha trovato la felicità grazie a Marco e Carlotta, la coppia di Pontedera che lo ha adottato. Da allora Marley ha dimostrato di avere una forza incredibile: gioca, va in barca, salta fossati, ama la vita e racconta sui social ai suoi oltre 130mila seguaci che la disabilità non è affatto un limite.

A Empoli adesso il pastore tedesco ha intrapreso una nuova sfida: aiutare la Protezione civile e salvare le persone scomparse. Così, due volte a settimana, Marco e Carlotta partono da Santa Maria a Monte e portano Marley alla scuola di educazione cinofila ’Il Lupo’, centro di addestramento in via val d’Elsa che svolge formazione per le unità cinofile di ricerca e soccorso della Vab. "Già qualche mese fa ci siamo interessati al mantrailing, ovvero l’attività di ricerca delle persone – spiega Marco Chimenti –. A colpire gli esperti sono state le doti di Marley e l’affiatamento che c’è tra di noi. Lui si affida a me e io mi affido a lui, non potrebbe essere altrimenti visto che ormai viviamo in simbiosi. La nostra è un’unione incredibile e pensare che presto Marley potrà salvare delle vite mi riempie di gioia".

Gli allenamenti procedono bene: il supercane star dei social sta imparando a schivare gli alberi, facendosi guidare dal suo iper olfatto. "Per adesso i risultati sono ottimi – conferma Sauro Carraesi, addestratore del pastore tedesco e tra i responsabili del centro empolese ’Il Lupo’ –. Prima di partire, Marley annusa un tampone, ovvero un testimone di odore della persona specifica, e poi si mette alla ricerca in superficie della traccia per risalire al disperso, supportato da una guida che lo tiene al guinzaglio. Due volte al mese svolgiamo delle simulazioni reali nei boschi e anche in quelle occasioni Marley ha dimostrato di sapersi muovere molto bene. Deve ancora fare esperienza ma dopo aver superato l’esame sarà pronto per essere operativo. La prima vera missione? Probabilmente già in autunno". Il fatto di essere cieco non è un ostacolo. E anzi, forse è proprio l’elemento che consente al supercane di poter sfruttare un fiuto ancora più infallibile. "Questo è un mestiere che si sceglie e che non si fa per forza, bisogna avere grande passione – riprende Carraesi –. Nel corso di un anno effettuiamo dai dieci ai trenta interventi come media, ma il numero può oscillare. L’ultimo a Pelago due settimane. Quando capita di poter addestrare cani come Marley per noi è una soddisfazione enorme, indescrivibile".

Alessandro Pistolesi