
Ponte a Egola
Ponte a Egola, 11 marzo 2016 - Il caso riguarda anche San Miniato. Anzi Ponte a Egola. Anche qui ci sono persone che hanno comprato casa, versando copiosi anticipi, o addiritttura pagandola quasi tutta, senza mai arrivare al rogito. Nonostante gli anni. Tanti anni. La vicenda più volte è stata causa di polemiche ancdhe per chè a causare il tutto è il fallimento di alcune cooperative edili che in tutto hanno messo nei guai 320 famiglie tra Scandicci, San Miniato e Livorno che sono rimaste senza una casa e senza i fondi anticipati per costruirla. Il caso approda in Regione per mano dei consiglieri regionali M5s insieme a quelli comunali dei territori interessati. Una mozione sarà messa all’ordine del giorno del prossimo Consiglio regionale per chiedere anche un intervento legislativo a livello nazionale. «L’unico appiglio minimo di tutela per i soci delle cooperative edilizie di fronte al loro fallimento - ha ricordato il consigliere regionale Enrico Cantone - sarebbe il decreto legge 122-2005, ma resta in gran parte disapplicato. La Regione Toscana dovrebbe esigere dal governo misure per evitare l’elusione di questa legge fondamentale, che tutelerebbe quantomeno i denari versati dai soci in anticipo per la realizzazione della loro casa, tramite le fidejussioni obbligatorie». Secondo Cantone «oltre a quest’opera di pressione verso il governo Renzi, possiamo anche creare strumenti di garanzia, come un fondo di tutela dedicato, per limitare il danno subito dalle famiglie che hanno investito in queste operazioni. Ad oggi questi cittadini sono stati truffati, in molti casi da cooperative senza scrupoli». In particolare, a San Miniato, si tratta di nove palazzine, nell'area di via Contrada Nuova, rimaste invischiate nelle ormai note vicende della cooperativa Primavera 90, che ha trascinato nello stesso identico dramma altrettante famiglie di Fornacette e Montelupo.