
Luca Preziuso, Eugenio Birikh, Luca Barbaro e Carlo Gemignani
Pontedera (Pisa), 1 novembre 2016 - Un team di giovani pontederesi al fianco delle giovani (talvolta giovanissime) vittime della prostituzione. Dietro alla locandina-choc con la quale presto il Comune di Pontedera tappezzerà stazione ferroviaria e dintorni, c’è il sorriso gentile di Luca Preziuso, Eugenio Birikh, Luca Barbaro e Carlo Gemignani. Quattro ragazzi che hanno messo la loro creatività al servizio, a titolo gratuito, dell’amministrazione per scoraggiare quei ‘nonni’ e quei ‘papà’ che approfittano delle ragazzine che quasi quotidianamente frequentano il quartiere offrendosi per qualche momento di ‘relax’. Un business che si consuma alla luce del sole, spesso davanti agli occhi dei viaggiatori che diventano loro malgrado testimoni di abbordaggi anche lungo i binari. «Lasciala libera di crescere, potrebbe essere tua figlia» è lo slogan che campeggia su un muro di mattoncini rossi dinanzi al quale si trova una ‘poco più che bambina’.
Due trecce bionde, una maglietta che scopre l’ombelico e un orsacchiotto di peluche tra le mani: una Lolita post-moderna che sembra quasi giocare con la sua sensualità ancora inconsapevole. Accanto a lei l’articolo 600 bis del Codice penale per ricordare che chi compie atti sessuali con una minorenne in cambio di denaro o altri favori è punito con la reclusione fino a sei anni e con una multa fino a 6mila euro. «L’obiettivo è risvegliare le coscienze», spiega Eugenio co-fondatore della Time4Shot, l’agenzia di comunicazione nata a Pontedera un paio di anni fa dall’idea di questi quattro ventenni col pallino per il visual marketing, per i video e per le riprese aeree con tanto di drone. «Siamo felici di aver collaboratore col Comune per combattere questo male che sporca la nostra città – aggiunge –. Per realizzare i manifesti abbiamo scelto un’immagine forte che possa entrare nella testa della gente, farla riflettere sul fenomeno della prostituzione».
E forse ce ne sarà bisogno, ora più che mai. Perché le locandine sbarcheranno nel quartiere proprio nel momento in cui, dopo un periodo di tregua (almeno apparente), lungo viale della Repubblica sono tornate le lucciole. Ragazze, in questo caso, africane. Giovani ma non giovanissime che sostano tra le siepi o passeggiano da sole avanti e indietro già dalle prime ore della sera. Sull’onda delle segnalazioni di alcuni lettori, La Nazione si è mossa per una serie di sopralluoghi notturni, trovando non soltanto conferma di queste ‘strane’ presenze (in pianta stabile una donna in infradito, dagli abiti aderenti però non succinti, ndr), ma imbattendosi addirittura in un automobilista che deve aver equivocato la sosta delle nostre croniste lungo il marciapiede.
Elisa Capobianco