MICHELE QUIRICI
Cronaca

L’addio a Barabotti, glorioso campione del ring

Oggi l’ultimo saluto al pugile nato e cresciuto a Pontedera. Fu protagonista di una storia d’oro che ha dato lustro alla città

Giancarlo Barabotti e Alessandro Mazzinghi, entrambi pontederesi e campioni nella boxe
Giancarlo Barabotti e Alessandro Mazzinghi, entrambi pontederesi e campioni nella boxe

Pontedera (Pisa), 5 giugno 2023 - La boxe a Pontedera è sempre stata di casa e anche se da queste parti il primo nome che viene pronunciato è quello di Alessandro Mazzinghi, la scuola della “nobile arte” sulle rive dell’Era ha prodotto tanti atleti di successo. Dopo l’addio al campione del mondo tre anni or sono, oggi la città saluta Giancarlo Barabotti, un altro protagonista di quella straordinaria storia sportiva. Per ricordarlo è giusto affidarsi alla penna di Riccardo Minuti, autore della grande monografia mazzinghiana e del libro “Magnolie, Papaveri e spighe di grano, storie da Forderponte”: “Giancarlo Barabotti è nato a Pontedera il 30 novembre del 1951 in via delle Colline al civico 50, proprio al centro della storica Piazzetta che fu luogo di riferimento e di ritrovo per quelli di quel For der Ponte. Giancarlo, come quasi tutti i ragazzi di quei tempi, cresceva allo stato brado. Entrò per la prima volta in palestra nel 1968 all’età di diciott’anni. (…) Subito assiduo, bruciò le tappe e dopo una sequenza di match da novizio, nel 1969 militava già tra i dilettanti, dove da superleggero, in poco più di cinque anni, mise insieme ben 151 incontri vincendone addirittura 124. Tra i restanti risultarono 12 pareggi e 15 sconfitte. (..) Era precisamente il 12 luglio 1975, quando iniziò la sua carriera a petto nudo contro Giorgio Merlin e si aggiudicò la prima vittoria da professionista”. Tra il 1974 e il 1975 collezionò una sequenza di 12 vittorie e il 16 gennaio 1976 a Empoli, contro Pietro Meraviglia, conquistò la cintura del titolo italiano dei superleggeri. Nel 1980 quando o Barabotti chiuse con la carriera agonistica e attaccò i guantoni al chiodo, si trasferì a Buti, il paese della moglie”.

Oggi, alle 16, nella pieve di San Giovanni Battista di Buti, l’ultimo saluto al grande campione.