GABRIELE NUTI
Cronaca

Artigiano aggredito: "Qui non si può vivere"

PONTEDERA "Quì, nella zona della stazione, è impossibile vivere e lavorare. Se chi di dovere non interviene in maniera decisa prima...

Un’immagine ripresa dal video che ritrae l’artigiano aggredito nei giorni scorsi da un uomo in pieno centro a Pontedera

Un’immagine ripresa dal video che ritrae l’artigiano aggredito nei giorni scorsi da un uomo in pieno centro a Pontedera

PONTEDERA"Quì, nella zona della stazione, è impossibile vivere e lavorare. Se chi di dovere non interviene in maniera decisa prima o poi succede qualcosa di grosso". Parlano l’artigiano, che nel pomeriggio di venerdì scorso è stato aggredito da un extracomunitario visibilmente alterati, e una donna che abita nella stessa zona. "Qello che è successo venerdì è molto grave – aggiunge l’artigiano – Ma è ancor più grave quello che accade quasi ogni giorno. Per questo mi rivolgo alla prefettura, alla questura, ai carabinieri e al sindaco Franconi affinché trovino una soluzione e fermino queste ondate di violenza, microcriminalità e degrado che da tempo purtroppo rendono invivibile questa zona della città. Da quello che ho saputo, prima di prendere a calci e pugni il mio furgone, causando un danno di oltre mille euro, il giovane nigeriano era stato picchiato in una rissa scoppiata sempre nella zona della stazione. Senza neppure aspettare i soccorritori, si è quindi incamminato verso via Pisana e via Primo Maggio. In via Caciagli ha danneggiato il mio furgone. Ero al lavoro, in ufficio, quando ho sentito il rumore dei colpi alla carrozzeria. Sono uscito ed è scappato. L’ho seguito mentre telefonavo ai carabinieri, rimanendo a distanza per non essere colpito come mi hanno suggerito gli stessi militari. In via Primo Maggio ha afferrato un contenitore in plastica della raccolta differenziata e me l’ha lanciato contro. Poi ha afferrato una grossa pietra e voleva tirarmi anche quella. Per fortuna è intervenuto un poliziotto in borghese e poi sono arrivati i carabinieri prima che la situazione potesse degenerare". "Quello che chiediamo – concludono l’artigiano e la donna che abita nella zona della stazione – è che queste persone che hanno evidenti problemi vengano messe nelle condizioni di non nuocere agli altri. Chiediamo sicurezza e di poter vivere e lavorare a Pontedera con più tranquillità".g.n.