ELISA CAPOBIANCO
Cronaca

Apre vero centro massaggi «Subissati da richieste hot»

Pontedera, lo staff: «Lottiamo contro il pregiudizio»

Lo staff del centro massaggi thailandese

Pontedera, 11 novembre 2015 - Le mani giunte davanti al viso come se pregasse, poi un inchino leggero della testa. Gli occhi da bambina tagliano il kimono rosso e i suoi fiori batik. «Jin die toon rab, benvenuto». E si apre un mondo: la Thailandia è arrivata a Pontedera, nel cuore della città industriale. O quantomeno di quel che resta dell’impero di viale Piaggio. È arrivata con il passo gentile di sei ragazzi – giovani e giovanissimi – che hanno voluto portare un pezzo della loro terra nella città che li ha adottati. «Fondare un circolo culturale per fare vedere agli italiani le bellezze del nostro Paese è sempre stato un sogno», spiega Somphong Chanphun. «Qui al centro ‘Ban Thai’, che significa proprio ‘casa del thailandese’, mia sorella e le amiche fanno massaggi tradizionali con erbe aromatiche e olio – continua l’uomo, diventato tra l’altro mastro cappellaio dopo aver gestito per anni un negozio di cappelli in via Roma –. Il massaggio però è soltanto un modo per trasmettere qualcosa della nostra cultura. Dietro al trattamento del corpo ci sono la ricerca del benessere mentale e un altro modo di vivere, molto diverso dal vostro».

Così diverso, forse, da suscitare nella mente di qualcuno fraintendimenti al limite della decenza. «Non sarà facile far capire il nostro mondo – continua – perché ci sono tanti pregiudizi. Appena messo l’annuncio pubblicitario, ad esempio, molti uomini hanno telefonato per chiedere se qui è possibile fare sesso. Ci hanno chiesto quali ‘servizi’ sono disposti a fare le ragazze e quanto bisogna pagare per combinare qualcosa...». I più audaci – italiani over 60 – si sono spinti ben oltre, presentandosi direttamente al centro pensando di essere accolti con ‘offerte speciali’: non hanno faticato a trovare le parole per avanzare pretese hot, mettendo in grande imbarazzo la signorina al di là del bancone che all’inizio ha creduto di aver tradotto male la lingua.

«Sono stati episodi molto brutti. Questi uomini non si sono vergognati nemmeno un po’ – continua Somphong –. Abbiamo capito che dobbiamo lavorare molto sulla gente e sulla cultura per cancellare le credenze sbagliate. Ecco perché abbiamo in mente di organizzare anche feste particolari come la Festa dell’acqua ad aprile, manifestazioni con i prodotti thailandesi e incontri culturali aperti a tutti, soprattutto agli abitanti della Valdera. Per farlo chiediamo aiuto anche alle Arci e alle associazioni locali che sono sempre molto attente al tema della diversità».