REDAZIONE PONTEDERA

Animalisti contro la sagra del coniglio fritto, "Fermiamo la strage"

Protesta di una decina di animalisti davanti al luogo dove si svolge l'evento ormai tradizionale per la zona

Gli animalisti di fronte all'ingresso della sagra

San Miniato, 8 agosto 2021 - «Fermate la strage di migliaia di conigli". Con questo slogan sono arrivati a la Serra un gruppo di anlimalisti che hanno dato vita ad un sit in davanti la struttura che ospita la tradizionale sagra del coniglio fritto, iniziata il il 5 agosto e che, tra decine di litri di olio bollente e tavolate, andrà avanti fino al 29 agosto. Il gruppo ha scelto San Miniato per lanciare anche nuove porposte: "facciamo la sagra di qualcos’altro". In tutto sono una decina le persone che si sono riunite venerdì sera di fronte all’ingresso dell’area della festa con striscioni e megafono: "basta schiavitù", "animali liberi", "basta mattanze". "Ciò che le persone trovano nel piatto è il cadavere di un essere senziente che ha provato ansia paura e dolore – dicono gli organizzatori –. Abbiamo dato voce ai cuccioli di coniglio che sono stati divorati". Poi la proposta.

«Noi crediamo che si possano salvare migliaia di vite di conigli l’anno prossimo semplicemente cambiando il tema della sagra (del vino, della panzanella, delle verdure fritte miste ,della bruschetta..) – spiega un’attivista del gruppo –. Perché è così difficile per voi provare pietà? Perché avete paura di vedere immagini reali di macelli e preferite essere divoratori inconsapevoli?". Il coniglio, riferiscono gli organizzatori della potesta, è al terzo posto tra gli animali domestici in Italia.

«Credo che si possa trovare una valida ed etica alternativa al tema della sagra affinché la nostra città possa essere un esempio di civiltà", dice la militante del gruppo che ringrazia i compagni di questa battaglia "per ciascuna mail di protesta inviata, per ogni discorso pronunciato attraverso il megafono, per ogni volantino stampato, per i chilometri che avete fatto e per il vostro conforto".

"Grazie alle persone appartenenti alle generazioni prima della mia che hanno dimostrato con orgoglio che cambiare abitudini alimentari è possibile – conclude –. E grazie alle forze dell’ordine che ci hanno protetto anche con solo i loro sguardi".

Nelle settimane scorse era stto rivolto un appello anche al sindaco Simone Giglioli per fermare la macchina organizzativa. Nonper la festa, ma per i conigli chevengono uccisi per farne gustose pietanze: 300 a sera, secondo gli animalisti. La risposta del primo cittadino, dicono gli organizzatori fu chiara, fu chiara: "non ho nè il potere né volontà di abolirla". Le fritture proseguono.

C. B.